martedì 25 maggio 2010

Tudisco: "La villa ne al Fai e neanche a Italia nostra. Se ne occuperà il distretto".

Piazza Armerina. "Non sono d'accordo all'affidamento al FAI o a Italia NOSTRA, penso che le opportunità offerte dalla costituzione del Distretto Turistico troveranno logica e consequenziale applicazione nella costituzione di un Agenzia provinciale che dovrà inevitabilmente "occuparsi" anche della gestione dei siti e dei servizi”. Dopo la proposta di Vittorio Sgarbi di privatizzare la gestione della villa romana del Casale interviene Fabrizio Tudisco, assessore provinciale al
turismo che dice la sua. “Credo - dichiara Tudisco - che il nostro territorio abbia intelligenze, esperienze e professionalità che devono essere valorizzate creando occupazione e sviluppo turistico. E' proprio in questo settore che dobbiamo investire senza lasciare ad altri il compito di gestire e vendere i nostri tesori culturali. La vera scommessa è puntare su una diversa gestione che coalizzi il territorio con infrastrutture e servizi in una logica di sistema che assicuri lo sviluppo turistico attraverso la valorizzazione delle nostre risorse culturali ed ambientali che sono tante e che non sappiamo spesso utilizzare. L’attuale condizione del mercato turistico ci obbliga, pertanto, ad una diversa impostazione delle azioni di sviluppo che devono basarsi oggi più che mai sui moderni metodi suggeriti dal marketing turistico.
Il turista - continua Tudisco - è e deve essere il primo beneficiario dei beni culturali in quanto, a fronte della richiesta di soddisfacimento di un bisogno, è sempre disponibile alla valorizzazione del servizio ricevuto e quindi al
pagamento del prezzo del biglietto. Perché possa svilupparsi una catena del valore fra offerta del bene culturale, fruizione da parte del turista e pagamento di un prezzo, occorre però che l’offerta risponda ai bisogni della domanda. Occorre allora che l’offerta dei beni culturali sia professionalmente attrezzata per rispondere ai diversi bisogni del turista culturale. Pertanto , nel caso specifico della privatizzazione della Villa Romana del Casale proporrei una rigida inversione di rotta passando da una gestione “statica”, limitata alla conservazione, a dinamica, protesa verso il modello economico-aziendale. Tale esigenza - conclude Tudisco - potrebbe essere affrontata o con l’istituzione del Distretto Turistico che veda l’intervento del pubblico e del privato con azioni distinte ma coordinate ad un unico scopo, oppure con l’individuazione di un Ente privato titolare della gestione del sito archeologico. Ovviamente, nel caso specifico della villa Romana del Casale, bisognerà percorrere la strada tracciata dall’UNESCO, che obbliga il rispetto del piano di gestione. Solo così, a mio avviso, il sito potrà esprimere al meglio le proprie potenzialità, favorendo la crescita dell’offerta turistica e diventi strumento di valorizzazione diffusa di tutto il territorio provinciale.
Agostino Sella




Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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