Piazza Armerina. “Piano casa. Cosa pensa di fare il comune della nostra città”. E’ questo il sunto di una interrogazione presentata dall’ex presidente del consiglio comunale Basilio Fioriglio ha presentato all’attenzione del sindaco piazzese Fausto Carmelo Nigrelli. Fioriglio vuole sapere se l’amministrazione ha intenzione di porre di limiti ai contenuti del decreto che prevede l’ampliamento della superficie della abitazioni esistenti. Il comune, entro il 22 luglio, potrebbe – se lo ritiene – limitare l’applicazione del decreto. Se invece non dovrebbe essere posto in essere nessun atto da parte della politica locale il decreto sarebbe recepito senza nessuna modifica. Fino ad oggi nessuna presa di posizione ufficiale ès tata presa dagli organi politici piazzese. Per intervenire, gli amministratori locali, hanno ancora un mese di tempo considerato che occorre definire tutte le eventuali modifiche al decreto entro il 22 luglio 2010. Dice Basilio Fioriglio nella sua interrogazione: “Premesso che la Regione Siciliana in attuazione dell’intesa tra Stato e Regione del 1.04.2009, in data 23.03.2010 ha approvato la L. n. 06/2010, emanando le nuove norme per il rilancio dell’economia attraverso l’attività edilizia e la riqualificazione del patrimonio edilizio, etc. L’art. 2, della suddetta legge – continua Fioriglio - disciplina gli interventi edilizi di ampliamento per gli edifici esistenti e l’art. 6 c. 4° che i Comuni possono deliberare entro il termine perentorio di 120 giorni, provvedimenti riferiti alla limitazione dell’applicabilità delle norme di cui agli artt. 2 e 3 ad immobili o zone del proprio territorio, sulla base di specifiche ragioni di carattere urbanistico, paesaggistico e ambientale. Alla luce delle superiori disposizioni normative ed in considerazione della scadenza dei termini previsti “22.07.2010”; – conclude l’ex presidente del consiglio comunale della città dei mosaici - chiedo al sindaco Fausto Carmelo Nigrelli di conoscere quali iniziative l’Amministrazione Comunale ha intrapreso o intende intraprendere, per un’eventuale salvaguardia del nostro patrimonio urbanistico, qualora né ravvisasse la necessità, al fine di evitare deturpamento architettonico. La presente richiesta scaturisce da una mia modesta interpretazione legislativa, avendo voluto il legislatore trasferire alla competenza dell’Ente Locale l’attenzione nel salvaguardare il proprio territorio, ove c’è ne fosse bisogno”.
Agostino Sella