giovedì 15 luglio 2010

Una signora cade a terra e cita il Comune per danni

Cade a terra a causa di una buca sul manto stradale e cita il comune per danni. L’udienza è stata fissata per il 31 luglio davanti al Tribunale civile di Enna. La protagonista della vicenda è la signora E. C., che nella caduta si è procurata una lussazione della articolazione sotto astralgica del piede sinistro con scostamento mediale del calcagno con 30 giorni di prognosi. Ora la signora E.C., chiede al Comune, a titolo di risarcimento dei danni, una somma pari a 11.278,85 euro. Diversi gli episodi che hanno visto protagonisti gli utenti della strada che hanno accusato, in diverse circostanze, il Comune di essere responsabile della mancata manutenzione delle strade e causa di incidenti. Le somme, spese per i legali da parte dell’amministrazione comunale rappresentano una quota cospicua. I fatti risalgono allo scorso 6 luglio del 2008 quando la signora E.C., da quando si evince dalla documentazione fornita al Comune dal suo difensore Maria Pina Alessi “si trovava a percorrere l’Atrio di via Fundrò,” ove ha sede il Municipio della città, “verso la centrale piazza Garibaldi quando scendendo dal gradino cadeva a terra a causa di una buca del manto stradale.” A parere del legale, la buca, sia per le dimensioni, sia per la posizione, non poteva essere vista e nessun pericolo era segnalato. La signora, portata al pronto soccorso dell’ospedale Chiello, veniva ricoverata per la forte lussazione riportata alla gamba sinistra. Secondo la relazione del legale della signora E.C. “sembra del tutto evidente, a nostro parere, la responsabilità del Comune ente proprietario della strada.” Sulla vicenda anche impiegati dell’ufficio tecnico sono intervenuti per il sopraluogo di rito. Dalla relazione viene confermata l’esistenza di una incisione di pochi centimetri sulla pavimentazione realizzata in lastre di pietra che non configurano, a detta dei tecnici, nessuna responsabilità da parte dell’Ente Pubblico. Il Comune, comunque, è stato costretto a difendersi nominando l’avvocato Mauro Di Carlo per rappresentarlo nell’udienza fissata per il 31 luglio davanti al Tribunale Civile di Enna.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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