lunedì 2 agosto 2010

"La nostra via è proprio diventata una foresta" proteste dalla via Furnari

“La nostra via è proprio diventata una foresta ed è una vergogna. Sono mesi e mesi che è stata lasciata in totale stato di abbandono.” Si apre con questi toni la protesta di Chiara Furnari che ha trovato il coraggio di parlare per denunciare lo stato di degrado e abbandono in cui versa tutta la via Furnari, nel cuore del quartiere Casalotto. La protesta coinvolge numerose famiglie che abitano nella zona. La giovane signora ha deciso di farsi portavoce per denunciare il degrado in cui è lasciata una via caratteristica della città in uno dei quartieri storici dove ancora sono numerosi i cittadini piazzesi che vi risiedono. “Vorrei che le autorità comunali potessero venire qui per vedere e per rendersi conto del degrado in cui versa il nostro quartiere. Fino ad ora non è stato fatto proprio nulla.” Da mesi che i residenti della via Furnari chiedono un intervento agli uffici competenti per asportare l’erbaccia che cresce vicino le abitazioni e ricettacolo di cani, gatti e topi. “Immaginavo che proprio in questo periodo, quando le temperature che si registrano sono elevate, si intervenisse per tagliare l’erba ed eliminare con essa anche le lucertole, gli insetti di ogni tipo e soprattutto fronteggiare quella che ormai è divenuta una emergenza in città: i topi che la sera, ormai, ci costringono a stare chiusi dentro le nostre abitazioni. Per non parlare del fatto che in questi periodi la città è frequentata da turisti a cui offriamo un’immagine non decorosa come merita una città d’arte e cultura come la nostra.” La protesta di Chiara Furnari è condivisa da tutti i residenti della via che rivolgono un accorato appello agli organi e agli uffici competenti “Chiediamo che celermente si faccia qualcosa di concreto per porre fine a questo degrado che ci fa vivere male. Non sappiamo più a chi rivolgerci quindi ci appelliamo alla sensibilità e al buon senso dei nostri amministratori affinché si rendano conto che così non possiamo più andare avanti.”

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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