venerdì 19 novembre 2010

Mandato di cattura per otto cani


Caccia ai cani. L’emergenza cani randagi sembra non avere mai fine. L’ultima trovata del sindaco Fausto Carmelo Nigrelli, per fronteggiare l’emergenza randagi, è stata quella di emanare un provvedimento con il quale si ordina la cattura di otto cani che sono soliti fare la siesta in piazza Giorgio Boris Giuliano. Il provvedimento, firmato dal primo cittadino, a seguito delle proteste di numerosi cittadini della zona, che molto spesso hanno lamentato l’ impossibilità di accedere all’interno delle proprie abitazioni o all’interno di uffici di crediti o bar che stazionano nella piazza, ha scatenato le reazione della Lav, lega antivivisezione. “Se i soldi per gli accalappiamenti si trovano allora è giusto trovarli anche per curare alcuni randagi malati che vivono sul territorio e che abbiamo segnalato più volte” dice Loredana Sauli responsabile Lav “Randagi con malattie contagiose che si trovano in via Libero Grassi, vicino all’ex Consultorio dell’Asp o alla Cattedrale o nella zona di Santa Croce. Con questa ordinanza il sindaco ancora una volta dimostra che siamo di fronte ancora una volta alla strategia dell’emergenza rispetto ala quale la fase delle sterilizzazioni non riesce a partire.” Ancora nel nulla il progetto, sponsorizzata nei mesi scorsi, dall’assessore alla sanità Innocenzo Di Carlo che doveva vedere uniti le associazioni di volontariato nella cattura dei randagi da sterilizzare e rimettere, dopo il ricovero pre e post operatorio nei pressi del parco ronza, sul territorio. Ma ancora nessuna novità ufficiale è emersa sulla controversa vicenda che aveva visto l’opposizione della lega italiana protezione uccelli all’utilizzo della zona per portare i cani ad essere ricoverati e sterilizzati all’interno del laboratorio veterinario esistente in contrada Parco Ronza. Sulla cattura pare che su otto quattrozampe solo un cane sia stato catturato. Pare, che tre di questi cani, per iniziative della Lav, che di fatto ha impedito che gli animali potessero finire all’interno del canile, siano già stati adottati e tre sterilizzati e rimessi regolarmente sul territorio muniti, quindi, di microchip.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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