sabato 25 dicembre 2010

Lo scempio di don Martino. Le foto di Sebastiano Arena. Nigrelli scrive alla soprintendenza.

Ho fatto una visita a Dommartino e mi sembra che effettivamente le ruspe si siano appropriate di una gran quantità di pietra proveniente dal rudere della chiesa. Ho anche l'impressione che una parte consistente del muro della chiesa è stato demolito. Una enorme quantità di materiale lapideo, proveniente dall'adiacenza della chiesa di Dommartino, e dunque di sua pertinenza, è stato depositato in un campo appena più sotto in piena curva. Ho fatto una foto che confronterò con un'altra precedente. In ogni caso è grave che le ruspe "càlino" improvvisamente senza che nessuno dell'Amministrazione comunale, ufficio tecnico, sia presente a seguire ciò che succede.

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In una foto (DSCCN0137)del febbraio 2010 è presente un grande muro della chiesa laterale con porta e finestra; in una foto scattata oggi(DSCN0943) il muro è sparito. Un sopralluogo potrebbe chiarire tutto. Secondo me lo hanno fatto crollare con le ruspe apposta per recuperare la pietra che risulta pregiata.

Sebi Arena
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LEGGI LA LETTERA DEL SINDACO ALLA SOPRINTENDENZA

 
 
Alla Soprintendenza BCA
di Enna

Alla Parrocchia di S. Filippo
Città

Oggetto: ruderi chiesa di Don Martino
In occasione di recenti lavori di demolizione di un fabbricato adiacente ai ruderi della chiesa cosiddetta di Dommartino, è emerso che essi non sono soggetti a vincolo.
Con la presente chiedo di valutare se codesta Soprintendenza non ritenga che essi, ancorchè, ruderi, non meritino di essere sottoposti a tutela sulla base di quanto segue.
La chiesa è stata per alcuni secoli di patronato privato e, in particolare della famiglia dei Baroni Trigona delli salti delli Mulini, era ed è così denominata di Don Martino poiché era stata edificata nel 1661 dal sacerdote Don Martino Trigona, come si evince da un atto datato 22 aprile 1661 relativo ai doveri, ai diritti e ai privilegi legati a tale edificazione. IN realtà essa è intitolata al Trionfo della Santa Croce.
Nel 1830 era stata individuata come possibile sede di un cimitero comunale ma, per l’opposizione di Don Giuseppe Vincenzo Trigona e Crescimanno, barone de’ li Salti, tale localizzazione venne annullata.
Nel 1928 la chiesa venne affidata alla parrocchia di S. Filippo sulla base di una relazione di un sacerdote incaricato dal vescovo Sturzo di esaminare i documenti relativi all’edificio.
Attualmente i ruderi sono nella disponibilità della Parrocchia di S. Filippo.

Piazza, 24 dicembre 2010
Il sindaco
Fausto Carmelo Nigrelli

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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