giovedì 9 dicembre 2010

Randagismo: Lucy, una storia d'amore

“Il randagismo non propone solo aggressioni, violenze e denunce ma di un gesto d’amore e di una storia forse a lieto fine”. A dirlo è Gianluca Messina, segretario di Una Armerina, l’associazione
animalista molto attiva nella città dei mosaici. Messina, racconta la storia di Lucy, un’anziana meticcia che come molti randagi non ha
probabilmente mai conosciuto l’affetto di un padrone ma solo la solitudine della sua condizione di randagio ormai anziana e malata.
Dice Messina “Proprio Lucy ci ha donato la speranza e la certezza che le cose possono cambiare.
Circa un mese fa l’allarme lanciato dalla
famiglia Murella è stato raccolto dalla nostra associazione per prestare soccorso ad un cane sofferente poiché investito e abbandonato
a se stesso. Somministrate le prime cure in seguito alle visite veterinarie pressi l’ambulatorio veterinario dei dottori Gellina e Scucchia vengono individuati tre masse tumorali, due alle mammelle ed
uno alla vagina. Alla luce di quanto diagnosticato si è concordata una strategia clinica atta a curare i traumi causati dall’investimento e

ad asportare le masse tumorali. A questo punto – dice ancora Messina –

si è attivata una catena di solidarietà che vede partecipi numerosi

cittadini e la LAV nella persona di Nadia Terranova grazie alle quali

vengono raccolti i fondi necessari per sostenere le spese delle cure.

La sfortunata Lucy è stata dunque sottoposta in diverse sedute a

sterilizzazione ed asportazione delle masse tumorali e conseguente

terapia tutt’ora in corso. A tal proposito è doveroso ringraziare

coloro i quali ci hanno sostenuto economicamente in particolare il

dottore Gellina e la dottoressa Scucchia per la sensibilità,

disponibilità e professionalità dimostrata. Affinché vi sia davvero un

lieto fine ci auguriamo che una famiglia voglia adottare la docile

Lucy non appena si sarà ristabilita cosicché possa trascorrere la

vecchiaia in un clima sereno, un abraccio d’amore che non ha mai

conosciuto”.

Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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