giovedì 28 luglio 2011

Il modello di gestione di Siciliambiente si è rivelato fallimentare.

E’ acclarato che il modello gestionale di Siciliambiente si è rivelato fallimentare, fuori da ogni logica imprenditoriale, in cui criteri come “economicità di gestione” e “qualità del servizio” sono stati concetti astratti, privi di significato, tant’è che i cittadini della provincia di Enna hanno pagato e pagano tariffe altissime per un servizio pressoché inesistente. Oggi, con la legge di riforma sulla Gestione Integrata dei Rifiuti, si dovrebbe mettere ordine nella gestione del servizio, secondo i dettami della stessa legge.









L’assemblea dei sindaci, invece, ha deciso a maggioranza il trasferimento di tutto il personale all’Ato rifiuti. Con tale atto, la maggioranza dei sindaci della provincia di Enna, con l’avallo di alcune organizzazioni sindacali (che con le loro posizioni sembrerebbero funzionali al sistema), intendono perpetuare il vecchio modello gestionale, utilizzando come specchietto per le allodole il “futuro dei lavoratori” e i “livelli occupazionali”. E’ chiaro che i lavoratori vanno tutelati, oggi per domani, e quindi la società subentrante nella gestione del servizio ha il dovere di definire con le organizzazioni sindacali, che hanno l’obbligo di rivendicare, un piano industriale serio e credibile, una pianta organica in cui siano individuati funzioni e compiti di ogni dipendente (trattasi di semplice applicazione contrattuale), al fine di garantire una migliore qualità del servizio abbattendo i costi a beneficio dei contribuenti. La nuova società ha anche l’obbligo di definire tempi e modalità per l’avvio, in modo serio e fattivo, della raccolta differenziata, in quanto costituisce un notevole abbattimento dei costi ed un considerevole incremento occupazionale. Spetta alla provincia assumere il ruolo determinante che la legge le attribuisce, non permettendo il perpetuarsi di vecchie logiche gestionali finalizzate a soddisfare appetiti clientelari a danno dei contribuenti e su questo l’esperienza di Siciliambiente è la prova provata. Per le considerazioni di cui sopra, e non essendo ancora stata costituita, da parte della provincia, la Srr, qualsiasi proposta di trasferimento del personale diventa demagogica e fuorviante.







Per l’MPA armerino, Carmelo Salvaggio







28/7/2011

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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