mercoledì 20 luglio 2011

Sei in carcere. A Piazza traffico di marijuana ed hascisc.

POLIZIA DI STATO
COMUNICATO STAMPA
Enna, 20 Luglio 2011
TITOLO: “OPERAZIONE CHILDREN IN DANGER”: scatta l’operazione che ha consentito di arrestare numerosi esponenti del racket dello spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare marijuana ed hascisc, in Piazza Armerina, consentendo, altresì di effettuare una capillare mappatura della tossicodipendenza della città dei mosaici e della vicina Aidone; eseguite nr. 8 misure cautelari, 6 in carcere, nonché 2, a carico di due donne, che dispongono l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria; l’indagine, ha portato al deferimento in stato di libertà di altri soggetti, alcuni per reati inerenti lo spaccio di sostanze stupefacenti, altri favoreggiamento nei confronti degli indagati principali.”.









                                                                                                                                                                    

Nella prime ore del mattino, gli uomini del Commissariato della città della Madonna delle Vittorie - diretti dal Commissario Capo Gabriele Presti – hanno proceduto all’ esecuzione di 8 misure cautelari, di cui 6 in carcere – e 2, a carico di due donne, una con prole minorenne, che dispongono l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria,  – tutti soggetti residenti fra i centri di Piazza Armerina ed Aidone – poiché gli stessi sono stati colpiti da misura cautelari disposte dal G.I.P. presso il Tribunale di Enna, dott. SALVUCCI - su richiesta della Procura della Repubblica, nella persona del Sostituto Procuratore dott. Francesco RIO, che ha coordinato le indagini - poiché gravemente indiziati del reato spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, nonché altre violazioni penali inerenti le misure di prevenzione cui alcuni di essi risultavano sottoposti.



Nell’ambito della medesima attività, sono stati indagati altri soggetti, alcuni per reati inerenti lo spaccio di sostanze stupefacenti, altri favoreggiamento nei confronti degli indagati principali.



In particolare, i soggetti sottoposti alla misura della custodia cautelare in carcere sono:



1)        -TRENO Alex, nato a Piazza Armerina (EN) in data 09.08.1990, ivi residente convivente, disoccupato, pluripregiudicato, in atto sottoposto all’obbligo di presentazione alla P.G. in questo Commissariato di P.S., emesso dal G.I.P. c/o il Tribunale di Enna, nonché Sorvegliato Speciale di P.S.-



2)        -TRENO Luigi nato a Piazza Armerina (EN) in data 23.05.1967, ivi residente, pluripregiudicato in materia di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, in atto detenuto;



3)        -GERMANA’ Leonardo nato a Cittiglio (VA) il 16.03.1984, residente ad Aidone, pregiudicato per reati contro il patrimonio ed in materia di traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, raggiunto da Avviso Orale del Questore di Enna;



4)        -PRESTIFILIPPO Marcello nato a Piazza Armerina in data 03.01.1980, ivi residente, pregiudicato per reati contro la persona ed in materia di stupefacenti;



-tutti indagati in stato di libertà poiché gravemente indiziati, in concorso tra loro e con la consapevolezza di contribuire, con le proprie azioni, ad un pianificato traffico e detenzione ai fini di spaccio, di sostanze stupefacenti tipo hashish e marijuana, ponendo in essere tale condotta in favore di una moltitudine di tossicodipendenti; per  TRENO Alex e TRENO Luigi con l’ulteriore aggravante di cui all’art.80/1° comma lett. “a” per avere ceduto lo stupefacente ad un giovane, all’epoca dei fatti ancora minorenne;



In Piazza Armerina, da epoca antecedente e prossima al mese di febbraio del 2010 e fino al mese di febbraio del 2011. 



5)        -BARRILE Davide nato ad Aidone (EN) in data 11.11.1976, ivi residente, pregiudicato anche per reati in materia di stupefacenti, attualmente sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di firma alla P.G.-;



-gravemente indiziato di traffico e detenzione di sostanze stupefacenti tipo hashish e marijuana;



Tra Aidone e Piazza Armerina, da epoca antecedente e prossima al mese di febbraio del 2010 e fino al mese di febbraio del 2011;



6)        -LEGAME Cateno nato a Piazza Armerina in data 29.03.1984, ivi residente, convivente, pluripregiudicato anche in materia di stupefacenti, in atto Sorvegliato Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno in questo centro, in atto detenuto per altre cause;



-gravemente indiziato di traffico e detenzione di sostanze stupefacenti tipo marijuana;



In Piazza Armerina, da epoca antecedente e prossima alla primavera del 2010 e fino al mese di novembre dello stesso anno;



mentre le seguenti donne sono state sottoposte all’obbligo di presentazione alla P.G. di questo Ufficio di P.S.-



7)      -PRESTIFILIPPO Maria di Franco nata a Piazza Armerina in data 11.07.1983 ivi residente, convivente del predetto Treno Alex, pregiudicata in materia di stupefacenti;





8)        -TRENO Graziella nata a Piazza Armerina in data 12.05.1986, ivi residente, sorella del predetto Treno Alex, pregiudicata per reati contro il patrimonio ed in materia di stupefacenti;



inoltre



-l’indagato TRENO Alex sopra generalizzato, è stato altresì indagato per il reato di cui all’art.9 della Legge 1423/56 per avere violato le prescrizioni a cui era sottoposto dalla Misura di Prevenzione, commettendo, costantemente reati in materia di traffico e spaccio di stupefacenti, nonché per avere violato ulteriormente le stesse prescrizioni, quali quelle inerenti gli orari di rientro presso la propria abitazione, e la comunicazione agli organi di polizia prima di allontanarsi dal centro armerino:-



Nell’ambito del medesimo procedimento, gli investigatori armerini hanno proceduto ad indagare per favoreggiamento personale altri soggetti, in quanto, formalmente escussi negli Uffici del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina, in qualità di persone informate dei fatti, al fine di riscontrare (determinate risultanze di indagine), con la loro condotta reticente, palesemente in contrasto con le risultanze investigative, hanno tentato di eludere le investigazioni in favore del ripetuto indagato TRENO Alex.



Come è purtroppo noto, in questo centro, così come quelli limitrofi, negli ultimi tempi si è constatata la recrudescenza dei reati inerenti il traffico e il consumo di sostanze stupefacenti, in particolare hashish e marijuana, così come risulta testimoniato da diverse, nonché recenti, attività repressive poste in essere dal Commissariato di Pubblica Sicurezza della città dei mosaici e da altri organi di Polizia.



Tale tipologia di reati, purtroppo, determina il verificarsi di ulteriori delitti, strumentali per gli assuntori di droghe al fine di ottenere le necessarie somme di danaro per procurarsi tale sostanza, eventi che, di conseguenza, determinano un allarme sociale dovuto all’illecito traffico ed ai reati ad esso connessi.



L’indagine che ci si appresta ad esporre è stata finalizzata a debellare un consistente traffico di sostanze stupefacenti, come detto in particolare hashish e marijuana, incrementatosi nel Comune di Piazza Armerina a far data dai primi mesi dello scorso anno, attività investigativa fondata sostanzialmente su una specifica attività  tecnica di intercettazione i cui risultati hanno consentito, in maniera incontrovertibile, di far piena luce su un contesto criminoso dedito al traffico ed allo spaccio di droghe.



L’attività di intelligence posta in essere per contrastare il fenomeno criminale in argomento, ha avuto inizio nel mese di febbraio dello scorso anno, individuando nei congiunti TRENO Luigi e TRENO Alex, nonché nell’indagato GERMANA’ Leonardo, un gruppo delinquenziale dedito all’illecito commercio di sostanze stupefacenti tra Piazza Armerina ed Aidone, in particolare presso i locali quartieri storici di Piazza Armerina, quali il “Monte” e la “Castellina”.



Infatti, da una preliminare attività di monitoraggio del fenomeno, espletata dai poliziotti armerini sul territorio, venivano acquisite diverse e concordanti informazioni sull’attività illecita condotta dai predetti indagati con precedenti specifici e recenti in materia di traffico e spaccio di droghe, come risulta testimoniato da alcuni arresti in flagranza di reato o in esecuzione di provvedimenti restrittivi della loro libertà personale operati a loro carico.



A supporto ulteriore dei fondati motivi di sospetto che potevano essere posti in capo ai ripetuti TRENO Luigi e TRENO Alex - in ordine all’illecita attività di spaccio di stupefacenti -  si evidenziavano, altresì, le molteplici frequentazioni con personaggi orbitanti a vario titolo nel locale ambiente del racket della droga, evidenziando come i predetti, spesso, venivano notati aggirarsi in questo centro storico, appiedati e, apparentemente, senza svolgere alcuna specifica commissione.

Per quanto premesso, appariva quasi certo che i ripetuti TRENO Luigi e TRENO Alex, entrambi disoccupati, fossero, in quel periodo, dediti al traffico ed allo spaccio di droghe ricevendo la “commissione” dello stupefacente da parte degli acquirenti de visu, giornalmente e nel centro storico di Piazza Armerina, o previi contatti telefonici sulle utenze in uso ai medesimi, come ampiamente provato in pregresse attività investigative antidroga esperite a carico degli stessi pregiudicati



Il criterio investigativo che ha guidato le indagini è stato quello di puntare sostanzialmente sulle intercettazioni telefoniche, per poi tentare una parallela attività di ricerca di riscontri, finalizzata a fornire la prova certa dell’oggetto delle conversazioni degli indagati. Tale attività di riscontro ha, ulteriormente, rafforzato il quadro indiziario nei confronti degli indagati, corroborando quanto acquisito in sede intercettiva, in quanto, il complesso investigativo, ha consentito di assodare la realtà cui si è sopra accennato e che verrà ampiamente descritta nel corpo della presente informativa, avendo acquisito, peraltro, una consistente “mappatura” della tossicodipendenza locale che, purtroppo, affligge la società armerina nel settore giovanile.  



Dall’ascolto delle conversazioni intervenute tra i soggetti intercettati ed i vari acquirenti di sostanze stupefacenti, quasi sempre è emersa una particolare cura nel non parlare apertamente della natura illecita delle telefonate,  nel timore che terzi indesiderati potessero ascoltare le loro conversazioni, anche se in taluni casi i contenuti delle conversazioni intercettate non lasciano dubbi circa l’oggetto dei dialoghi.



Più in particolare, l’indagine, aveva inizio nel febbraio 2010 a carico di TRENO Luigi e TRENO Alex e, fin dalle prime battute, l’attività investigativa consentiva l’acquisizione di positivi riscontri in ordine all’ipotizzato traffico di sostanze stupefacenti gestito in questo centro dai predetti.

Infatti, soprattutto per quest’ultimo – che si ritiene operasse certamente in sintonia con il padre – venivano registrate sin dalle prime fasi numerose conversazioni con molteplici interlocutori, dalle quali risultava palese l’illecita attività di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti posta in essere dallo stesso TRENO Alex.

A rendere inequivocabile la vera finalità delle conversazioni intrattenute telefonicamente con i suoi interlocutori, deponeva il fatto che detti contatti fossero brevissimi e consistenti nel concordare appuntamenti in siti corrispondenti verosimilmente a questo centro storico - caratterizzato da viuzze e vicoli - non citati per ovvie ragioni di cautela e ritenuti più “sicuri” per perfezionare le “consegne”.

Altro elemento che confermava la natura illecita dei richiesti incontri al TRENO Alex, derivava dal fatto che numerose telefonate ricevute dal predetto provenivano da telefoni pubblici installati in questo centro, fenomeno che spesso è stato riscontrato in pregresse attività investigative antidroga e che può essere decifrato come la “necessità” da parte degli acquirenti-tossicodipendenti di non utilizzare schede telefoniche private, attraverso le quali le Forze dell’Ordine avrebbero potuto facilmente identificarli.



Le posizioni delle donne nell’ambito dell’indagine.

             



-PRESTIFILIPPO Maria e TRENO Graziella-



            Per la famiglia del TRENO Alex le “donne” assumono un ruolo di “collaborazione” attiva nel traffico illecito oggetto di indagine.

           

La PRESTIFILIPPO, convivente di TRENO Alex che già si era evidenziata nell’ambito dell’operazione antidroga di alcuni anni addietro denominata convenzionalmente “Celescopio”, per rapportarsi con l’indagato monitorato ha utilizzato diverse utenze cellulari.



            In una chiamata, ad esempio, la predetta donna, che si trovava in compagnia di TRENO Luigi, telefona al convivente per comunicargli che il padre lo stava aspettando a casa. Tale telefonata risulta particolarmente significativa del pieno concorso dei tre personaggi in argomento nell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti. Infatti, dalla conversazione in argomento, emerge in maniera inconfutabile come TRENO Luigi, portatosi a casa del figlio per metterlo in contatto con un “cliente” a cui doveva essere ceduta della droga, con l’intervento della “nuora” che non poteva non essere consapevole dell’operazione illecita in corso, si attiva affinché il figlio lo raggiunga al più presto:-



            I recenti riscontri sul territorio hanno consentito di riscontrare la “gestione familiare” del traffico illecito in argomento in quanto, così come si vedrà di seguito, in data 14 febbraio, giorno di San Valentino, è stato comprovato il concorso della PRESTIFILIPPO Maria.



Infatti, in detta occasione, personale del Commissariato di P.S. armerino ha disimpegnato un’attività volta al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti che, attraverso due distinti episodi, di seguiti meglio descritti, ha consentito di acquisire a carico di TRENO Alex, PRESTIFILIPPO Maria e TRENO Graziella, in concorso tra loro, gravi e circostanziati indizi di reità per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti di marijuana.



Nel pomeriggio del 14 febbraio 2011, infatti, i poliziotti armerini, transitando nei pressi della centrale via Libertà, notava il TRENO Alex scendere da una autovettura Fiat Punto di colore bianco, con alla guida una donna, successivamente identificata per la PRESTIFILIPPO Maria, parcata in uno spiazzo posto quale rientranza del principale viale Libertà.



In tale fase i medesimi poliziotti notavano che il TRENO Alex, avendo notato i procedenti, accelerava l’andatura appiedata fino ad imboccare l’adiacente Via Libertà. Una volta girato l’angolo, lo stesso indagato si metteva a correre e giunto innanzi all’ingresso di un negozio di abbigliamento, lanciava un qualcosa all’interno del predetto negozio tra gli stendini di abbigliamento.



Nel frattempo i poliziotti, sempre osservando la condotta del TRENO Alex, avendo intrapreso contestualmente l’inseguimento appiedato, notavano che il TRENO Alex medesimo arrestava la corsa qualche metro dopo l’ingresso del citato esercizio commerciale. A questo punto gli agenti lo bloccavano prontamente, recuperando contestualmente l’oggetto che il TRENO aveva poco prima lanciato, nel vano tentativo di disfarsene.



Si accertava, in particolare, trattarsi di due involucri costituiti precisamente da:-

-un primo involucro realizzato con  una bustina in plastica ed un secondo con della “carta pane”, contenenti della sostanza vegetale tipo marijuana che risultavano avere, rispettivamente, un peso di grammi (20 circa).



Il prosieguo dell’attività di P.G., come sarà di seguito descritto, ha consentiva di attribuire a quest’ultima donna un ruolo concorsuale nell’attività di spaccio dell’episodio già narrato.



2° episodio



Nella serata del medesimo 14 febbraio u.s., gli agenti, transitando nuovamente dalla principale arteria via Libertà, giunti all’altezza dell’incrocio già attenzionato nel pomeriggio, notavano per la seconda volta la stessa Fiat Punto di colore bianco prima indicata, con a bordo, questa volta, due donne ed un bambino, ferma nella stessa via del pomeriggio.



Trattandosi della medesima autovettura fatta oggetto dell’attività di P.G. sopra già descritta, gli operanti decidevano di osservare i movimenti degli occupanti, sospettando che gli stessi stessero perfezionando un’attività illecita di traffico di stupefacenti del tutto simile, per modus operandi, a quella accertata qualche ora prima in capo al TRENO Alex, fase in cui, si ricorda, quest’ultimo si trovava in compagnia della PRESTIFILIPPO Maria.



La donna alla guida, notata la presenza dei poliziotti, improvvisamente effettuava la manovra di retromarcia per allontanarsi dal sito medesimo; contemporaneamente si notava la donna seduta sul lato passeggero, che lasciava cadere dal finestrino un piccolo oggetto.



A questo punto, al fine di accertare ulteriormente le responsabilità delle predette donne, i poliziotti, seguivano l’autovettura in argomento che, nel chiaro tentativo di sottrarsi all’identificazione e quindi estraniarsi dal contesto prima descritto – percorrevano alcune vie del centro storico per poi giungere in Piazza Duomo ove veniva fermata. In tale fase si accertava che l’autovettura era condotta da PRESTIFILIPPO Maria e quale passeggero vi era TRENO Graziella, sorella del ripetuto Alex, la quale teneva in braccio un bambino, figlio della PRESTIFILIPPO e di TRENO Alex.



Le due donne, avendo riconosciuto i poliziotti, senza alcuna sollecitazione, verbalmente riferivano di trovarsi in giro ed a quell’ora “per la necessità di reperire del latte per i bimbi”.



Ultimato il controllo e l’identificazione delle due donne, i poliziotti ritornavano nello spiazzo ove era stata notata l’autovettura - luogo ove una delle due donne aveva lasciato cadere qualcosa fuori dall’autovettura - notando per terra, proprio in corrispondenza del punto in cui  l’auto era stata notata in precedenza, la presenza di un involucro di carta pane; recuperatolo si accertava contenere dello stupefacente tipo marijuana, successivamente quantificato in alcuni grammi stupefacente che, giova precisare, risultava del tutto simile a quella sequestrata in relazione all’episodio delittuoso descritto per primo.



La dinamica dei fatti illustrati non lasciava alcun dubbio circa le responsabilità penali da porre in capo al coinvolgmento delle donne nell’attività delittuosa.



Cristallizzando in tal modo la fattiva partecipazione della PRESTIFILIPPO Maria nell’attività illecita posta in essere dal convivente TRENO Alex, non nuova a tale condotta illecita, così come comprovato dalle risultanze investigative della pregressa attività investigativa antidroga esperita da questo Ufficio qualche anno addietro e convenzionalmente denominata “Celescopio”



Inoltre, il supporto illecito fornito dalla PRESTIFILIPPO Maria si estrinseca con l’ulteriore copertura fornita portando al seguito i figli in tenera età e ciò per tentare di passare inosservati alle Forze di Polizia.





Altri riscontri sul territorio e le altre attività di Polizia Giudiziaria.



            Nell’ambito della presente attività investigativa espletata nell’arco temporale di circa 15 mesi, molteplici sono risultati i riscontri sul territorio, acquisiti con diversi sequestri di sostanze stupefacenti operati a carico degli indagati monitorati, nonché a carico di quasi tutti gli altri indagati e di diversi altri personaggi evidenziatisi durante le intercettazioni quali assuntori.           



            Positivi riscontri si evidenziano anche dai più rilevanti interventi di polizia giudiziaria inerenti la presente indagine, alcuni dei quali seguito illustrati:



-L’attività di P.G. espletata lo scorso Giugno 2010



            In particolare nel giugno 2010, tra Piazza Armerina ed Aidone, sono state eseguite alcune perquisizioni locali e personali ai sensi dell’art.103/3° comma D.P.R. 309/90, a carico di alcuni personaggi che si erano evidenziati nell’ambito della descritta attività investigativa antidroga, rinvenendo delle sostanze stupefacenti in diversi casi.





-Il sequestro a carico di LEGAME Cateno e LOMBARDO Filippo Massimo in data 10.11.2010-



Nel mese di novembre dello scorso anno personale dipendente ha proceduto all’arresto dei predetti LEGAME Cateno e LOMBARDO Filippo Massimo poiché colti nella flagranza del delitto di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti tipo marijuana, del peso complessivo di grammi 31,200 circa, confezionata in più involucri, utile al confezionamento di alcune decine di dosi.



            In particolare, nella circostanza i predetti pregiudicati, alla vista dei procedenti, avvistati in una piazza del centro armerino, venivano sottoposti a perquisizione personale sul posto. Il LOMBARDO Filippo Massimo risultava in possesso di un involucro contenente della sostanza stupefacente tipo marijuana pari a grammi 3,400 ( trovata all’interno del taschino dei pantaloni), nonché, occultati all’interno della cintola dei pantaloni, gli venivano rinvenuti altri due involucri confezionati con carta alluminio contenenti analoga sostanza stupefacente quantificata successivamente in grammi 7,300 e 7,000, il tutto posto in sequestro.



Successivamente, nell’ambito della medesima attività, nei pressi dello svincolo “Piazza Armerina/Sud della S.S. 117/Bis”, all’interno di un’aiuola incolta di pertinenza di un casolare diroccato, occultato all’interno di un contenitore in lamiera arrugginita, tra erbacce, pietre e rifiuti, si rinveniva un barattolo in vetro chiuso ermeticamente con tappo metallico a vite, contenitore che presentava al suo interno due involucri confezionati con carta alluminio.  Recuperati i due involucri custoditi all’interno del barattolo in argomento, si constatava che gli stessi contenevano sostanza verosimilmente stupefacente tipo marijuana avente un peso di grammi 6,300 e grammi 7,200, evidenziando che avuto riguardo alle modalità di confezionamento con l’utilizzo di carta alluminio, nonché al quantitativo medio di sostanza contenuta da dette confezioni, le stesse apparivano del tutto analoghe a quelle in precedenza rinvenute sulla persona del LOMBARDO Filippo Massimo.



-Il sequestro a carico di BARRILE Davide in data 19.02.2011-



Nel corso di una operazione di P.G. mirata alla prevenzione e repressione del traffico di sostanze stupefacenti o psicotrope, personale dipendente, unitamente a personale della Squadra Mobile di Enna, effettuava una perquisizione locale e personale a carico del pluripregiudicato in argomento presso la sua abitazione sita in territorio di Aidone -



Detto atto permetteva di rinvenire nella cucina due dosi di sostanza stupefacente, tipo marijuana, che veniva posta in sequestro.





In maniera riepilogativa, si vogliono evidenziare una serie di elementi che appaiono utili a delineare ulteriormente la vicenda, mettendo in risalto, in particolare, anche l’esistenza di relazioni dirette tra diversi indagati, in particolare per:-



1.      -gli accertati rapporti tra alcuni indagati derivanti da vincoli di parentela o di affinità, dalle attività tecniche intercettive e dai precedenti penali o di Polizia comuni;



2.      -la disponibilità di mezzi idonei per acquistare, trasportare, nascondere e cedere lo stupefacente, ovvero la disponibilità di diverse utenze telefoniche (quale strumento di comunicazione);



3.      -alcune asserzioni degli indagati intercettati, sintomatiche dell’appartenenza ad un unico contesto criminale quali, come ad esempio, l’adozione di un consolidato linguaggio criptato per lo scambio reciproco di informazioni, strategia questa finalizzata ad assicurare ai correi medesimi la loro impunità e quindi – direttamente o indirettamente - il raggiungimento degli scopi illeciti prefissati e cioè il traffico di ingenti quantititativi di sostanze stupefacenti da destinare allo spaccio locale, ponendo in essere tutte quelle attività necessarie per trasportare, occultare e spostare le droghe oggetto di spaccio.



Tali elementi sono risultati perfettamente concatenati tra loro al fine di rendere funzionante il programma criminoso e cioè un frenetico traffico di sostanze stupefacenti al fine di ricavare ingenti guadagni economici, non meglio quantificabili, ma da rapportare a diversi chilogrammi di stupefacenti, soprattutto hashish e marijuana, smistata mensilmente nel centro di Piazza Armerina a numerosi personaggi che hanno intrattenuto molteplici contatti telefonici - finalizzati ad altrettanti incontri.



Oltre a ciò si ritiene che l’attività illecita in argomento si sia sviluppata nel medesimo contesto temporale-ambientale, mediante molti incontri “de visu” tra gli stessi indagati, o tra questi ultimi e tanti altri tossicodipendenti e/o acquirenti-spacciatori che frequentano i centri storici di Piazza Armerina ed Aidone.



I consistenti ed incontrovertibili elementi probatori acquisiti a carico degli indagati, suffragati in taluni casi da servizi sul territorio appositamente eseguiti a riscontro delle attività intercettive, che hanno permesso di rinvenire e sequestrare significative quantità di sostanze stupefacenti tipo hashish e marijuana (indice delle sostanze “commerciate”), nonché la genuinità delle “rivelazioni” inconsapevolmente esternate dalla quasi totalità dei personaggi intercettati e/o coinvolti a vario titolo nella presente indagine, hanno permesso di fare piena luce sull’attività criminale de qua condotta da alcuni gruppi di “trafficanti” i quali, pur gestendo un autonomo spaccio, sono risultati collegati tra loro, operando in un contesto ambientale “favorevole” quali sono diventati, purtroppo, alcuni storici quartieri di Piazza Armerina, quali il “Monte” e la “Castellina”, consentendo in tal il pericoloso radicarsi del consumo di droghe tra i giovani locali.



I principali indagati hanno realizzato una rete di distribuzione di diversi tipi di sostanze stupefacenti (hashish e marijuana) ed hanno certamente lucrato rilevanti guadagni economici dall’attività di spaccio. 



La gravità e molteplicità dei fatti delittuosi di cui si sono resi responsabili alcuni indagati, il rilevante danno sociale ed individuale connesso alla diffusione del consumo degli stupefacenti, fenomeno che per il suo dilagare ha portato altresì negli anni scorsi a casi di overdose, correlato al fatto che la permanenza sul territorio in stato di libertà degli stessi personaggi – refrattari a qualsivoglia provvedimento già adottato dalle competenti Autorità nei loro confronti, come testimoniato da diversi precedenti specifici  -  possa consentire loro l’inquinamento delle fonti di prova, nonché il concreto pericolo della reiterazione delle attività criminose in argomento, rendevano quanto mai necessaria l’emissione, a carico degli stessi, di misure cautelari proporzionate alla gravità delle responsabilità accertate.

           

            Le positive risultanze investigative, venivano accolte dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, che richiedeva al Giudice per l’indagini preliminari, l’emissione delle misure cautelare oggi eseguite. L’operazione, inoltre, ha comportato il deferimento in stato di libertà di altri soggetti, evidenziatisi nel corso dell’indagine, per un totale di nr. 14 indagati.

           

            Dopo l’esecuzione delle misure custodiali, i poliziotti armerini, ultimati gli atti di rito, associavano gli arrestati alla Casa Circondariale di Enna, a disposizione dell’A.G. procedente.

           

            Per quanto riguarda le due donne, invece, le stesse divenivano destinatarie del provvedimento che disponeva l’obbligo di presentazione negli uffici del Commissariato armerino, nei giorni e negli orari stabiliti.







Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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