Il sindacato USB persiste con il mantenimento dello stato di agitazione che ormai va avanti da mesi presso il Presidio ospedaliero del Michele Chiello di Piazza Armerina. Nonostante i molti proclami della Dirigenza Sanitaria in ordine al mantenimento dei Reparti dichiarati chiusi, come l’Ostetricia, non sono state diramate le conseguenti direttive atte alla loro riapertura. L’impegno del primario dell’Ostetricia di presenziare almeno un giorno alla settimana l’Ostetricia di Piazza Armerina è rimasto totalmente disatteso a riprova della colossale presa in giro di cui è vittima la cittadinanza e il sindacato.
In atto non esiste la dotazione medica di organico e i pazienti che arrivano al pronto soccorso non vengono ricoverati perché si applicano le disposizioni di dirottarli a Enna. Le assicurazioni ricevute nei molti incontri avuti con i Responsabili Aziendali non sono state seguite da direttive per le loro applicazioni. In uno degli ultimi incontri era stato assicurato che entro il 10 del mese di giugno sarebbero state emanate le direttive poi slittate al 1° luglio, ma ad oggi niente è stato fatto!. Il fatto che l’ASP non impartisce le direttive aziendali atte al funzionamento dei reparti è un atteggiamento dilatorio nel tempo in attesa di superare sia le carenze strutturali dell’Umberto 1° di Enna con la prossima apertura in autunno della nuova ala dove allocare i reparti sia le problematiche legali dovute all’assenza di una normativa di legge univoca circa la quantificazione dei “punti nascita”. L’ASP con tali finti accordi e promesse non mantenute ha messo in atto una strategia per addormentare e sgonfiare le proteste, il tutto per stancare quanti da anni stanno mantenendo alta la tensione con i riflettori puntati sullo smantellamento del Chiello.Come USB abbiamo messo in campo, e continuiamo a farlo, ogni azione pacifica e democratica per contrastare l’azione di smantellamento dell’assistenza sanitaria che priva i cittadini del principio sancito dalla nostra Costituzione. L’Amministrazione Comunale, gli altri Sindacati e anche i Comitati si sono adoperati per far recedere l’USB dai propositi di sciopero generale, l’organizzazione di presidi e manifestazioni di proteste. Per mantenere unito e compatto il fronte di lotta per la difesa dell’Ospedale oggi è l’USB che chiede a tutti i protagonisti di indicare quali iniziative si devono mettere in campo. In assenza di iniziative comuni l’USB si riterrà libera di intraprendere in autonomia ogni azione che riterrà utile per evitare lo stato comatoso in cui versa la vertenza.
Piazza Armerina 09.07.2011
Segretario Regionale USB
Aldo Murella