Piazza Armerina. “Una messa alla settimana per gli amici dei randagi”. Si è svolta domenica scorsa la terza partecipazione dei volontari ed amici degli animali alla celebrazione domenicale, che in questa occasione è stata celebrata da Padre Paci, nella Parrocchia Sacro Cuore. Durante la Messa, il Parroco ha voluto sottolineare l’importanza del rispetto verso tutte le forme di vita, soprattutto di chi è per natura indifeso e fragile rispetto alla crudeltà di molti esseri umani.
“Un messaggio che ci viene dagli insegnamenti cristiani e, in particolare - ha detto padre Paci - dall’esempio di San Francesco, che al cospetto di folle terrorizzate, seppe ammansire il lupo. Al contrario di chi, vigliaccamente, usa mezzi cruenti e criminali per risolvere il problema randagismo, personaggi ai quali si è idealmente rivolto il prelato, richiamando l’attenzione proprio sulla zona gravitante attorno la sua Parrocchia, troppo spesso teatro di avvelenamenti di massa e, non ultimo, fucilate distribuite in pieno centro abitato”. Molto toccante il momento conclusivo della cerimonia, quando Padre paci ha invitato tre giovanissimi volontari a leggere i pensieri che avevano preparato per l’occasione e che hanno toccato il cuore dei presenti. Li riportiamo, senza ulteriori commenti. “Diceva Madre Teresa di Calcutta: “il vero male è l’indifferenza”. Qualsiasi indifferenza è un male, anche quella che da mesi avvolge la nostra città! Quell’indifferenza che spesso cementa gli odi e che a volte si trasforma in violenza, come la fucilata che ha ferito il cane Alfio qui accanto qualche settimana fa”. E ancora: “Abbiamo visto soffrire tanti animali a causa del veleno, li abbiamo visti morire. Noi siamo il futuro. Se questo è il presente noi vogliamo cambiarlo. Aiutateci anche voi a costruire un futuro migliore”. Infine, la piccola Angela, che ha commosso i fedeli: “Ho negli occhi l’immagine di Rocco che muore. Chi l’ha ucciso mi ha spezzato il cuore. Io voglio giustizia per lui e per tutti gli altri cani morti avvelenati”. Il cane Rocco è stata la prima vittima di questa follia collettiva. Era un cane sterilizzato e chippato, affidato ai volontari e reimmesso nel territorio. Innocuo, socievole, accompagnava spesso chi andava a trovare i propri cari al cimitero, era la mascotte di tutti. Il video della sua morte straziante ha già fatto il giro della rete. Gli ultimi avvelenamenti sono di pochi giorni fa: alla cosiddetta Villetta, già teatro dell’efferato tentativo di sopprimere Frida, pastore tedesco, in procinto di partorire. Bilancio: un cucciolo morto e il vecchio cane Macchia, il simbolo di Piazza Boris Giuliano, vivo per miracolo, grazie all’intervento dei volontari e del veterinario, il dott. Befumo. Domani, , domenica 10 luglio, l’appuntamento per gli amici dei randagi e chiunque sia vicino al problema, è presso la Chiesa di Fundrò, Messa delle 19.30.Agostino Sella