lunedì 3 ottobre 2011

Il PD non vince perchè non sta a sinistra

di Luigi Russo
“ Ma con queste cariatidi ( foto di Bindi e Bersani )  il PD come può vincere mai ? “  (Agostino Sella 30. Settembre 2011 ) .
Caro Agostino, le tue provocazioni sono spesso per me un’ occasione di riflessione.
Se il PD non vince o non può vincere non è  una questione di cariatidi ,  di personaggi antichi e perenni  che non hanno alcun carisma neppure quello legato alle idee o  alle strategie vincenti .
O almeno non è solo per questo.

Certo l’apparenza , l’immagine è sempre stata una componente importante nelle relazioni umane e sociali ;   in questa società , è diventata  un “valore”  che, ipocritamente, nessuno sembra voglia ammettere ma , nei fatti, tutti riconoscono. Basta accendere la televisione per rendersene conto.   
Tuttavia  il carisma di un leader non dipende dalla sua immagine che certo può esserne  una componente utile. La vera connotazione  del leader è principalmente nella forza prorompente e coinvolgente del suo carattere e del suo temperamento . Leader si nasce e poi , facilmente, si diventa.


Un vero leader si riconosce se suscita  amore e odio, consenso e avversione, simpatia e  livore.
Comunque , adesso che il carisma di Berlusconi, ,  per sua colpa  e per merito di alcuni magistrati  , è andato  ( e proprio il caso di dirlo )  ..a puttane,     i leader del PD  partono avvantaggiati nel confronto sul piano carismatico o quantomeno   da posizioni non   subalterne.
Ma sul piano delle idee? della coerenza con l’appartenenza ad un’area politica di sinistra come sta messo questo Partito Democratico.
E’ fatto noto e condivisibile  che  il governo Berlusconi rappresenti prioritariamente  gli interessi di un blocco sociale  di capitalisti , di lobby bancarie e finanziarie,  di un ceto ricco e rampante  di  imprenditori , commercianti , artigiani e di colletti bianchi che , in parte,  sono  quadri dirigenti  della Pubblica Amministrazione  ( Stato, Regioni,  Province , strutture sanitarie  ) e, per il resto, liberi  professionisti tutelati da ordini corporativi che  ne garantiscono vantaggi e privilegi .
Il nodo cruciale che lega questo blocco sociale  a Berlusconi è la garanzia di una grande tolleranza fiscale .La certezza che  la riforma fiscale, madre di tutte le riforme,  per quanto  ai primi posti  dell’elenco programmatico del centro destra  , rimarrà sempre e soltanto una   promessa sbandierata ma regolarmente disattesa ;  perché solo  provarci  a farla significherebbe perdere il consenso di gran parte di questo blocco  che  tutto può sopportare tranne che qualcuno cerchi di cambiare i meccanismi “viziosi “ che garantiscono evasione e  accumulazione di  ricchezza personale e privata.
Lo sa bene Prodi che quando, pressato dalle  ” vere sinistre”  che lo sostenevano , tentò di introdurre procedure e vincoli che potevano prefigurare un sistema di efficace lotta all’evasione,  nel giro di qualche mese , si vide costretto a dimettersi e scomparire.
Fedele al suo elettorato principale,  Berlusconi ha fatto due manovre lacrime e sangue che colpiscono solo ed esclusivamente i soliti noti ( lavoratori dipendenti, pensionati, disoccupati e precari ) .
Il buon Tremonti  ( notate come l’attacco ai conti dello Stato da parte della speculazione finanziaria sia  stato immediatamente  successivo al clamore ( pilotato??) delle  vicende giudiziarie  che hanno coinvolto il suo primo collaboratore Milanese  ), il buon  Tremonti, dicevo,   aveva cercato di mitigare la mannaia sui ceti più deboli e , salvando anche le apparenze , aveva previsto un temporaneo contributo di solidarietà per i redditi più alti. Vi ricordate ? 10%  da 90mila a 150mila , 5% da 150mila in su .
Ci fu un sollevamento generale, amplificato da giornali e televisioni  i cui addetti  ( giornalisti, editori etc. )  appartengono ovviamente alle fasce alte di reddito che sarebbero state  toccate da quel  tipo d’imposta.
Il PD ,  se vi ricordate, nella circostanza ,  non ha   mostrato di apprezzare   quella proposta  e anzi, sottovoce e neanche tanto,  ne ha sostenuto l’abolizione manifestando invece  silenzioso assenso quando quel  contributo di solidarietà  è stato solo   simbolicamente mantenuto ( 3% oltre 300mila euro ) ; ma soprattutto quando l’ entrata prevista  di circa 4miliardi dal cosiddetto contributo di solidarietà è stata, invece,  sostituita  con l’aumento dell’Iva dell’1% che l’ha praticamente spalmata sui “soliti noti”;  cioè attraverso  un incentivo ad un aumento galoppante di tutti i prezzi  e pertanto dando fiato all’inflazione che è la tassa più iniqua e subdola che si conosca perché si dice che colpisce tutti ma , in realtà, è una stangata  soprattutto per i poveri , i redditi fissi da lavoro dipendente e i senza reddito, favorendo contemporaneamente l’ ulteriore arricchimento  dei  già ricchi che,  siccome sono ricchi, si possono indebitare per restituire il prestato, opportunamente investito , con denaro svalutato.
E la patrimoniale ? che è l’unica  tassa temuta dai ricchi? Persino la Confindustria si è detta favorevole  ad accettarla in cambio di precise contropartite.
Il PD invece che fa? Dice di essere favorevole ma  ammette che la patrimoniale deve essere applicata ai grandi patrimoni e sul quanto grandi non si pronunzia ,  si sentono tante cifre  ( 1,5  -  3 – 6 milioni  ) che , in ogni caso , non sono da lavoratori dipendenti o pensionati ma da benestanti ceti medio-alti ;  niente  di  chiaro e semplice come fa, invece,  la vera sinistra che  chiede  una patrimoniale con esenzione soltanto per la prima casa ! .
E intanto anche il PD condivide la dismissione del patrimonio pubblico  
Anche qui, riflettete, un espediente per far cassa svendendo gli immobili dello Stato e ben  sapendo che soltanto i ricchi potranno acquistarli per diventare sempre più ricchi.

Mi viene il sospetto che quel blocco sociale che ho prima  descritto sia ben  rappresentato non solo da Berlusconi e il suo centro destra ma anche e largamente dal PD;  e che la lotta politica fra le più rappresentative forze partitiche è, in buona sostanza, non una lotta a difesa di posizioni contrapposte e in conflitto d’interessi ( lavoro/capitale,  produzione/rendita,  tartassati/evasori ) ,    ma una mera lotta di potere tra gruppi  di analoga natura sociale   che cercando di carpire  il voto determinante ed emotivo  dei soliti noti ( lavoratori dipendenti/ pensionati/ precari e senza reddito )  si confrontano  e si scontrano per gestire il potere e  governare nell’esclusivo interesse delle forze  economicamente, socialmente e finanziariamente  predominanti che ciascuno , per la sua parte, rappresenta. 
Agli altri ( la maggioranza degli italiani  che tirano la carretta e pagano regolarmente le tasse ) si lasciano soltanto le briciole sempre più rare e sempre più briciole …. sulle quali si avventeranno come folla  famelica  che è costretta a sgomitare per vivere un po’ meglio o per sopravvivere.
Il lavoro diventa sempre più raro , sempre più conteso, sempre più a nero , sempre peggio pagato.
E mentre i conti dell’INPS godono di ottima salute si pensa,  e anche qui sono quasi  tutti d’accordo, di aumentare l’età pensionabile  che certamente renderà ancora più difficile l’inserimento dei giovani  per i quali,  a parole, tutti  si spendono e spandono,  ma nei fatti li lasciano o sfruttati ,  mal pagati e senza garanzie,  o   senza lavoro e senza speranza.

Per concludere il PD NON VINCE perché non sta a sinistra,  cioè dalla parte dei deboli, dei lavoratori , dei  giovani, dei disoccupati,  dei pensionati, dei poveri e degli  emarginati.
E’ un equivoco. Un partito di potere e non di governo.
Ma è vera anche l’altra. Il  PD  PERDE   anche se si sposta a sinistra , perché gli verrebbe  a mancare il  sostegno di quella parte  sociale,  consistente ma soprattutto “determinante ”
( economicamente, mediaticamente, finanziariamente e lobbysticamente )   che costituisce il blocco   analogo ma concorrente  a quello che sostiene Berlusconi.

E tuttavia,  siccome quest’anno alcuni  giudici hanno inferto a Berlusconi formidabili uppercut che ne hanno fortemente compromesso l’immagine e il carisma , alle prossime elezioni non sarà difficile assistere alla fine del berlusconismo.
E torneremo a governi di coalizione tenuti in ostaggio da forze politiche anche  sotto il 5%, tanto più se sarà stravolta l’attuale legge elettorale che , pur nella “porcata” della vietata preferenza,   garantisce, col premio di maggioranza,  la governabilità,   impedendo o vanificando “ l’assalto alla diligenza “ da parte delle  minoranze .




Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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