domenica 2 ottobre 2011

La marcia Perugia-Assisi, domani su Rai 3

Ricorre quest’anno il cinquantenario della prima marcia della pace Perugia Assisi. «La Grande Storia di Raitre» dedica una puntata all’evento («La pace in marcia», di Giovanni Grasso, regia
di Andrea Orbicciani), che andrà in onda lunedì 2 ottobre alle 23,10. Grazie anche a materiale inedito, il documentario ricostruisce quella domenica del 1961,  quando un gruppo di intellettuali guidato da AldoCapitini si mise alla testa di un corteo di migliaia di persone, armate solo di cartelli e di variopinte bandiere, per testimoniare il

desiderio e la speranza di vivere in un mondo senza più armi e senza
più guerre. Era un anno in cui la guerra fredda, la divisione in
blocchi, la corsa agli armamenti, i testi nucleari rendeva davvero
possibile la prospettiva della fine del mondo.
Aldo Capitini fu una
straordinaria (e dimenticata) figura di filosofo e animatore culturale,
definito da molti il Gandhi italiano. Capitini aveva infatti mutuato
dal leader indiano la teoria e la pratica della non violenza e si
batteva per un rinnovamento delle coscienze e dei comportamenti
individuali, come primo e indispensabile passo per il rinnovamento
della società, della politica e della religione. Capitini, in Italia,
iniziò anche le prime battaglie per il riconoscimento dell’obiezione di
coscienza al servizio militare.
La marcia della pace, nonostante il
suo successo immediato, sembrò, in quel clima tensione internazione e
interna, una iniziativa destinata all’oblio. Ma dieci anni dopo, nel
1971, quando Capitini era già morto, i suoi amici vollero riproporre l’
iniziativa. E marciarono nuovamente da Perugia ad Assisi nel nome della
pace e della fratellanza tra i popoli. Da quell’anno la marcia, che ha
avuto una cadenza più regolare, è diventata patrimonio collettivo di
tutti gli italiani, scandendo e accompagnando tutti gli eventi più
importanti e drammatici a livello internazionale e nazionale.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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