sabato 10 dicembre 2011

I giovani a Piazza? Sono tutti a destra ed hanno ragione.

Lo scrivo subito, senza discernere nulla, altrimenti non lo scrivo più, anche a costo di dire cose un poco sconnesse.
Oggi i problemi dello stato sociale, quelli dell’educazione la sinistra non li affronta più, li affronta la destra.
Vengo appena da una bellissima assemblea organizzata da La Destra di Nino Cammarata e Francesco Chiaramonte con Gino Ioppolo e Nello Musumeci.
Io che sono abituato a seguire le assemblee di sinistra sono rimasto piuttosto sorpreso.
Una sala piena, circa 150 persone, tutte attente ad ascoltare.
Non vecchietti, tesserati di partito o truppe clientelari al seguito dei soliti politici noti.
Ma ragazzi intelligenti delle migliori famiglie piazzesi, gente che pensa e che quando parla sa quello che dice.



E’ la conferma che oggi i giovani cercano i movimenti di destra e non quelli di sinistra.
Peraltro come dare torto a questi ragazzi. A Piazza la sinistra è allagata dal crisafullismo. Da anni, ormai, non ci sono spazi di dibattito e di discussione in giro.
Avete mai visto in questi 4 anni un’assemblea pubblica del PD o degli altri partiti della sinistra?
I pochi giovani che aveva il PD li ha fatti scappare.
Il partito è lacerato dalle liti interne, discussioni che riguardano solamente la gestione del potere senza nessun riferimento ai valori ed ai progetti.
Ma la cosa che mi ha sorpreso più di tutti è questa: la destra ha parlato dei temi della sinistra meglio di come ne parla la sinistra.
La destra si è impadronita di uno spazio che la sinistra non occupa più.
Tanto è vero che stasera - all’hotel villa romana  mi sono sentito quasi a casa mia.
Allora - mi sono detto imbarazzato - il problema sono io che sono diventato di destra o è la sinistra che non fa più la sinistra?
Io certamente di destra non lo sono diventato.
Il problema vero è che la sinistra non fa più la sinistra.
Da poco spazio per i temi legati all’educazione, alla pratica della democrazia, alle politiche giovanili, allo sport, alle politiche del lavoro.
La gestione della nostra città in questo periodo ne è un piccolo esempio.
Ho sentito nell’intervento di Nello Musumeci di grande spessore politico, una grande carica valoriale di sinistra.
Musumeci ha parlato con grande competenza di stato sociale, di educazione, di lavoro ed uguaglianza, andando a cercare le ragioni di fondo di questa crisi.
Parole che i leader di sinistra di oggi non pronunciano più.
Poi interventi interessantissimi di ragazzi piazzesi come Gianfilippo Marino 30enne funzionario al comune di Pietraperzia, Davide Scoppo che ha parlato saggiamente di poteri occulti della finanza, Moreno Costa che ha parlato della straordinaria esperienza della Caritas e Salvo Cancarè.
Adesso ho una risposta a chi mi chiede: “Ma a Piazza i giovani che fanno politica dove sono?”
La risposta c’è: “la maggior parte di loro sta a destra e ci sta pure bene”.
E non sta nell'orbita nella destra berlusconiana, demagogica e priva di valori.
Ma sta con la destra sociale. In quella destra che oggi ha più cose da dire della sinistra che nel frattempo cerca il bandolo della matassa passando il tempo a litigare ed a godersi le cariatidi come D’alema e Crisafulli.
Giovani che - seppur non militano in nessun partito - hanno quell’area come punto di riferimento.
Se fossi nei panni di Nino Cammarata sarei felicissimo.
"Nino, hai da lavorare.
Attenzione però, non commettere gli errori del passato. Liberati e vola alto. Segui il tuo leader Nello Musumeci".
Chiudo dicendo che stasera non me ne frega nulla della sinistra o della destra.
In questo momento il mio paese ha bisogno di mettere insieme le forze migliori per combattere le crisi che stiamo attraversando che arriva a mettere in discussione anche l’euro, sintomo evidente che siamo messi veramente male.
Ed allora cari piazzesi, togliamoci i distintivi e finiamo di sventolare le bandierine.
Freghiamocene della destra e anche della sinistra. Ripartiamo da basso con un’azione trasversale, che mandi a quel paese la politica delle cariatiti e dei suoi seguaci.
Facciamo tutte le assemblee che volete e riappropriamoci della politica intesa come “l'arte di governare le società”. Solo il dibattito ed il confronto ci farà crescere e migliorare.
Un abbraccio
Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


___________


"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

TUTTI GLI ARTICOLI