venerdì 23 dicembre 2011

LUCIA CODURELLI, DEPUTATA-OPERAIA DEL PD: "MI DIMETTO DAL MIO RUOLO DI PARLAMENTARE: UNA SOFFERENZA VOTARE LA MANOVRA"

NON SERVE A NIENTE TANTO RIMANGONO..D'ALEMA -VELTRONI-LETTA-FRANCESCHINI-LA BINDI ECC
CHE INVECE HANNO LA FACCIA TOSTA E STANNO LI DOPO AVER MANDATO A CASA CHI STAVA DALLA PARTE DEI LAVORATORI --(SALVI-RIZZO-DILIBERTO ECC)

«Votare la manovra del governo Monti è stata una delle sofferenze più grandi della mia vita. Per questo ho pensato che fosse l’ultimo mio atto da deputata». Lucia Codurelli, 61 anni, lecchese, per trent’anni operaia in un tubettificio, delegata Cgil di fabbrica e poi dirigente dei Ds, lunedì mattina ha consegnato la sua lettera di dimissioni a Gianfranco Fini.



La notizia, rimasta finora riservata, ha scosso parecchio gli animi dentro il gruppo Pd. «Tante sono state le pressioni per farmi recedere», spiega lei, che mercoledì ha incontrato Bersani. «Mi ha detto: “Lucia, non sei mica solo tu a soffrire, ma dobbiamo lavorare insieme per ottenere delle modifiche...”. Gli ho risposto che in questo periodo di feste ci rifletterò. Ho stima del segretario, e non intendo in nessun modo lasciare il Pd. Spero che qualcosa cambi nel milleproroghe. Ma ad oggi il mio stato d’animo è questo: credo sia giusto tornare a casa, questa manovra si accanisce contro quella parte della società per cui ho sempre lottato, gli operai alla catena, le donne, chi ha iniziato a lavorare a 15 anni. Dell’equità non si è vista neppure l’ombra. Con quel voto mi è sembrato di tradire la parte più debole del mondo del lavoro».



Codurelli è alla Camera col Pd dal 2006, ad ottobre era balzata agli onori delle cronache per essere stata apostrofata volgarmente da un gruppo di leghisti. «Vai a farti scopare», le hanno gridato in aula. Aveva gridato «vergogna» all’indirizzo di Berlusconi, che intratteneva alcuni suoi deputati inventando il nuovo nome del Pdl: Forza Gnocca. Proprio la Lega è stato uno dei fattori determinanti che ha spinto Lucia a ingoiare il rospo e votare la manovra. «Non potevo mischiare il mio voto a quello di una Lega ipocrita, che in questi anni insieme a Sacconi ha fatto terra bruciata dei diritti, a partire dalle dimissioni in bianco che colpiscono soprattutto le donne. Una Lega che all’improvviso si scopre paladina degli operai...che vergogna».



Già, ma finita l’indignazione per il balletto del Carroccio, restano le ragioni dell’amarezza. «Questa manovra mette in discussione i progetti di vita di tanta gente, aggiungendo anche 6-7 anni di lavoro e senza dare in cambio nulla. C’è tanta gente che parla senza conoscere i problemi di privilegi finalmente toccati. Ma di cosa parlano? I privilegi, quelli veri, non sono stati neanche toccati. Mi sono dimessa perchè ho avuto l’impressione di non riuscire a rappresentare queste persone, di non contare niente». Se lei se ne va ci sarà un rappresentante in meno di quel mondo

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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