CIAO
Io c’ero. C’era tutta la città,
quella sera. Ero arrivata tre ore prima del concerto. Non mi pesava, mi sentivo
una libellula. L’adrenalina mi affrancava da tutto e tutti. La piazza si
riempiva. E io ero lì, sotto il palco. Dio, che sera! Anche le stelle
brillavano di più. Poi, eccolo! Commosso, commovente nello sguardo e nella
voce, che emanavano vita. E avanti, bis su bis, la notte sorrideva. Abbiamo
avuto il privilegio del suo dono. E ora sembra impossibile, innaturale,
ingiusto. Ci dava poesia pura. Era generoso, umile, buono. Non a parole.
Amava
lo sport, amava il mare, amava la natura. Amava il paradosso. Adorava Bologna,
adorava Catania, adorava Milo. Nel suo “buen retiro” ai piedi dell’Etna,
accanto all’amico Franco Battiato, trascorreva i giorni della quiete, in una
casa antica, sospesa tra terra e cielo, gli occhi bevevano lo Ionio. Sulla
targa all’ingresso, alla scritta “attenti al cane” qualche buontempone aveva
aggiunto “Attenti al lupo”. Lui non ha mai cancellato quell’aggiunta: lui stava
al gioco. Lui era unico. Lui, che aveva trovato l’amico Tenco riverso nel
proprio sangue, a Sanremo, se ne è andato in silenzio, dopo l’ultimo Sanremo.
Ci ha tolto il respiro, non ha offerto nulla al fagocitante business televisivo
e giornalistico. Nulla, se non lo scacco.
Ciao, Lucio, riposa adesso. Che
le stelle ti cullino, gentili. Ciao, grazie, disperato, erotico, dolcissimo
Stomp.
Angela Malvina L’Episcopo