giovedì 1 marzo 2012

Bascetta sul precariato.

In ogni democrazia che si rispetti esiste il diritto di critica e di replica. In ogni democrazia che si rispetti esiste la contrapposizione dialogica, di merito e di sostanza su argomenti di un certo peso e di una certa importanza tra individui, tra persone, tra colleghi, tra avversari, tra contendenti, tra persone civili. In ogni democrazia che si rispetti ci si confronta con documenti, con atti formali e documentati, con dovizia argomentativa su dati reali e inconfutabili e non certo con illazioni, con falsità, con il fango della bocca e con l'invidia della mente.
In ogni democrazia che si rispetti chi afferma certe cose, anche le più insulse e vergognose, deve avere, come fa il sottoscritto da decenni, il coraggio e la dignità di firmare il novellato o il narrato, per quanto disonesto e vigliacco possa essere. 
In ogni democrazia che si rispetti bisogna avere il coraggio di mostrarsi in pubblico e di criticare, per primo il sottoscritto, sicuramente non infallibile e non dotato di poteri straordinari, sicuramente soggetto a sbagliare o a commettere errori ( naturalmente in buona fede), ma mai, ripeto mai, capace della disonestà mentale e intellettuale di chi, comodamente, nascosto e celato dietro una sigla che lascia il tempo che trova (precari nati!!!!.....) si arroga il diritto di lanciare, gratuitamente, fango e offese. 
Il sottoscritto è pronto, e lo ha sempre dimostrato, di assumersi le proprie responsabilità e ogni qualvolta ha effettuato una azione sindacale o ha emesso un comunicato ha sempre apposto la propria firma e ha esposto la propria faccia e, pertanto, non è abituato a confrontarsi con i latrati di un cucciolo di cojote o alle sgraziate e scomposte agitazioni di un o di alcuni esseri umanoidi che vivono nella paura e nell'oscurità della vigliaccheria e della codardia. 
Certo se sono questi quelli che devono aiutare a stabilizzare i precari, poveri loro. Non saranno solo precari nati ma anche precari morti!...
E poi mi permetto un consiglio: invece di morire dalla paura di mostrarsi alla mia persona e di confrontarsi con me, o di tremare nei confronti dell'Amministrazione o di tramare dietro le quinte nei confronti di chi si è speso e si spende per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori, anche precari come te, ( chi è che ha sollevato la problematica del'indennità di produttività?...chi ha sollevato la questione del salario accessorio?....
Non certo chi, come te, è abituato a stare nell'ombra e nel fango, quello stesso fango che vorresti spruzzare al sottoscritto che, al contrario, si è sempre speso, sicuramente commettendo errori, eccessi, sbagli, valutazioni errate, per lottare contro ogni forma di sorpruso o di violazione contrattuale, a costo di pesanti prezzi e di un grande impegno in termini di tempo e di presenza), mio caro anonimo detrattore o detrattrice, smuoviti il sederino e abbi il coraggio di volare al di sopra dei luoghi comuni e di aiutare i tuoi colleghi precari sicuramente più seri di te, e non di strisciare come i serpenti come hai fatto finora. Poverino!
Luigi Bascetta

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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