martedì 24 aprile 2012

Il PD, sulla modifica di regolamento del parco archeologico.



Consiglio Comunale del 23 aprile 2012
GRUPPO CONSILIARE PD

Ordine del Giorno: Proposta di perimetrazione del Parco archeologico della Villa Romana del Casale e delle aree archeologiche di Piazza Armerina e dei comuni limitrofi. Presa d’atto ai sensi dell’art. 20 comma 4 della L.R. 20/2000

PROPOSTA DI MODIFICA AL REGOLAMENTO DEL PARCO ARCHEOLOGICO - TAV. 11
Nel condividere le motivazioni che hanno portato il legislatore regionale all’istituzione di un parco archeologico così come definito “Parco archeologico della Villa romana del Casale e delle aree archeologiche di Piazza Armerina e dei comuni limitrofi”, si sottolinea comunque che la Villa del Casale, patrimonio Unesco, presenta problematiche, emergenze, criticità ed eccellenze diverse rispetto a quelle di altri giacimenti culturali chiamati a far parte dello stesso parco, pertanto sarebbe stato auspicabile guardare alla Villa ed al suo intorno come ad un unicum.

Si esprime apprezzamento per il principio di tutela del territorio che traspare dalla proposta nel suo complesso, ma si osserva che pur condividendo l'individuazione di un'area esterna alla zona B, la zona C, intesa come "luogo di promozione e valorizzazione del territorio del Parco che ne costituisca la cornice all'interno della quale il Parco possa operare iniziative economiche e culturali strettamente legate alle proprie attività e finalità" la stessa zona C risulti eccessiva in relazione al contesto produttivo sociale e locale.

Si fa riferimento in particolare ai divieti individuati per tale zona, in quanto troppo generici e non supportati da regolamenti specifici, che interpretati letteralmente di fatto potrebbero danneggiare le attività agricole e produttive (vedi uso delle energie rinnovabili e altro).

A tale proposito non si ritiene giustificato il divieto assoluto di installazione di impianti ad energia rinnovabile, di parchi fotovoltaici e di impianti eolici, considerato che il mini eolico e l’eolico integrato stanno cominciando già a sostituire le attuali torri del vento.

Non risulta chiaro il divieto assoluto di realizzazione di discariche e di qualsiasi altro impianto di smaltimento rifiuti, alla luce del D.Lgs. 152/06 che distingue, per esempio, tra rifiuti pericolosi e non pericolosi e a proposito delle attività di smaltimento e recupero rifiuti prende in considerazione il recupero energetico, ambientale etc.
E non risulta chiaro se il divieto di scaricare terra, per la zona C, contempli anche le normali attività agricole ed edilizie.
Inoltre non si condivide il divieto di installare impianti pubblicitari, per la zona C, non compatibili con il decoro paesaggistico del Parco, senza che tale divieto sia collegato ad un regolamento specifico, che entri in vigore contestualmente al regolamento del Parco.
Non essendo evidente la corrispondenza o meno del vigente strumento urbanistico con la proposta di perimetrazione, anche e soprattutto in funzione delle attività consentite e vietate nella zona C del parco archeologico, si ritiene eccessivo aver inserito la quasi totalità del territorio comunale di  Piazza Armerina all’interno del perimetro della zona C. Pur riconoscendo la valenza strategica di tale scelta si ritiene necessario che solo il centro storico della città ne faccia parte.

GRUPPO CONSILIARE PARTITO DEMOCRATICO
Si rileva infine che, nel regolamento del parco, non vi è coerenza fra l’art. 5 “Soggetti della ricerca scientifica” con il successivo art. 11 “Funzionamento e compiti del Comitato tecnico-scientifico”, in quanto alcuni soggetti del comitato tecnico-scientifico, deputati ad esprimere pareri importanti per il funzionamento del Parco, paradossalmente non possono effettuare nessuna attività di ricerca scientifica.





Per le motivazioni fin qui esposte si propone di:

1.     Ridurre la zona C della perimetrazione proposta per il centro urbano includendovi solo il centro storico della città di Piazza Armerina (Zona A del PRG vigente), escludendo pertanto le zone omogenee della città previste dal PRG.
2.     Apportare la seguente modifica (in grassetto e tutto maiuscolo) all’art. 5 “Soggetti della ricerca scientifica”del regolamento: “In tutto il territorio del Parco può essere svolta attività di ricerca scientifica soltanto da parte del Parco e da soggetti scientificamente qualificati e di esperienza, comprovata da attestazioni di soprintendenze, università statali, CENTRI INTERUNIVERSITARI, FONDAZIONI ED ASSOCIAZIONI CULTURALI ED AMBIENTALISTE, DI RILEVANZA NAZIONALE (COMPRESE LE STRUTTURE INTERMEDIE E PERIFERICHE), autorizzati o convenzionati, e ai quali, solo a tal fine, può essere concessa deroga specifica”.
3.     Di ridurre i divieti nella zona C del Parco, e quindi modificare l’art. 19 “Divieti” del regolamento, prevedendo esclusivamente i seguenti divieti:
·      Realizzare discariche.
·      Danneggiare od occludere inghiottitoi, cavità naturali, sorgenti.
·      Realizzare opere di regimentazione (sponde, traverse, stramazzi) su corsi d’acqua naturali (fiumi, etc.) in calcestruzzo armato o altre tecnologie non riconducibili a tecniche di ingegneria naturalistica.
·      Attuare interventi che modifichino il regime, il corso o la composizione delle acque, fatte salve le esigenze di attività agricole.









GRUPPO CONSILIARE PARTITO DEMOCRATICO


PROPOSTA INSERIMENTO AREE ARCHEOLOGICHE

Considerato che il territorio risulta essere ricco di aree archeologiche di interesse scientifico e culturale, si rileva che alcuni siti oggetto di studio e di ricerca non sono citati nella Relazione (Tav. 1) del “Parco archeologico della Villa romana del Casale e delle aree archeologiche di Piazza Armerina e dei comuni limitrofi”. Pertanto al fine di avere una continuità culturale e scientifica di maggiore valenza territoriale e temporale avente come epicentro la Villa Romana, si propone che facciano parte del Parco le seguenti aree archeologiche:

1.     I quattro casali medievali, che hanno avuto un ruolo importante nella storia di Piazza e dei comuni vicini: Polino, Fundrò, Rossomanno, Gatta.
2.     La contrada Ramata, dove nei contrafforti che delimitano versanti nord – est ed ovest si scrive la pagina più antica della presenza dell’uomo nel nostro territorio. L’individuazione di alcuni ripari ed il rinvenimento di materiale epigravettiano (strumenti litici appartenenti al paleolitico superiore / mesolitico) permettono di ricostruire una storia si data circa  10.000 anni a.C.
3.     La contrada Dragofosso, dove i resti di una necropoli ellenistico – romana ed il rinvenimento di ceramica bizantina lasciano supporre  una lunga frequentazione.
4.     Torre di Bona, un rarissimo documento di epoca moderna (1600??), che svolgeva la probabile funzione di luogo di dazio.
5.     La Villa Romana di Contrada Rasalgone.

Si tratta di siti archeologici individuabili nelle cartine IGM:
·      268 II NE Valguarnera – 268 II SO Monte Navone;
·      268 II SE Piazza Armerina;
·      268 II NE Valguarnera;
·      268 II NO Friddani;
·      272 I NE Mirabella Imbaccari;
·      272 I NO Mazzarino

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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