sabato 7 aprile 2012

Il Venerdì Santo piazzese. Una città in preghiera.




Carissimi Fratelli e sorelle,

Questa sera siamo qui riuniti attorno a Cristo Crocifisso, morto e alla Sua Madre Addolorata.

Alcuni sono spinti dalla fede, altri da una tradizione da rispettare, altri forse dalla semplice curiosità , ma tutti dobbiamo porci una domanda perché è stato ucciso quell’innocente?



Ma chi glielo ha fatto fare ?Ma cosa gli importava di noi? Egli è morto per nostro amore! Gesù non trattiene nulla per se: sulla croce le braccia sono distese per accogliere, le mani aperte per dare.

Egli offre tutto per noi, per riconciliarci a Dio, per attirare tutti a sé.

La morte di Cristo crocifisso continua ad essere ricordata non come una delle tante morti di innocenti condannati, ma come quell'unica morte che da senso a tutte le morti e le tragedie umane, quell'unica morte che ha espiato tutti i peccati del mondo, tutti i nostri peccati.

Nel silenzio di questo venerdi santo ognuno di noi è chiamato a contemplare il mistero dell’amore appassionato di Gesù Crocifisso, che ci dà forza.

Nel Crocifisso contempliamo il volto di Dio morto per amore. Nel suo volto, c'è anche il nostro dolore e il volto di tanti fratelli e sorelle, di interi popoli.

Ogni cristiano, ogni famiglia ha la sua via crucis: malattie, morti, dissesti finanziari, mancanza di lavoro per i figli, liti con i vicini.

Ma cosa c’entra Gesù crocifisso con tutto questo? Che cosa cambia per noi che egli sia morto e risorto? Se non cambia nulla allora Gesù è morto invano per noi.

Ma ogni cristiano, ogni famiglia può rivolgere lo sguardo fisso a Gesù sapendo che Gesù può dare un senso ultimo alla nostra vita, alla nostre gioie come alle nostre pene.

La passione di Gesù non è uno spettacolo da osservare. E’ facile rimanere come spettatori, preoccupati solo di non essere coinvolti direttamente oppure provando pietà ma restando sempre distanti.

La passione di Cristo è di una bruciante attualità: egli è in agonia fino alla fine dei tempi. La sua condanna è rinnovata da chiunque, abbandonandosi al peccato, non fa che prolungare il grido: Non costui, ma Barabba! Crucifige!

Noi crocifiggiamo Gesù ogni volta che non riconosciamo il suo primato nella nostra vita, ogni volta che non viviamo in coerenza con la nostra fede, ogni volta che non osserviamo il giorno festivo, ogni volta che non lo accogliamo nel nostro prossimo affamato, assetato, malato, carcerato, emarginato, straniero, senza vestiti, senza dignità, senza casa.

Cristo viene tradito e crocifisso , nel non rispetto della vita umana , nelle violenze nei confronti dei minori , nello sfruttamento del lavoro, nella immoralità sia privata che pubblica, negli atti di ingiustizia e di illegalità, negli attentati alla famiglia , nei contrasti e nelle divisioni, in tutti fenomeni negativi che rischiano di avvelenare l’atmosfera morale e spirituale della nostra città.

Oggi se non vogliamo renderci complici degli uccisori di Gesù siamo chiamati a convertirci ad una vita nuova, a contrastare il male con il bene, a credere all’amore di Gesù per noi e a contraccambiare questo amore amando Dio sopra ogni cosa e il nostro prossimo come Gesù ha amato noi.

Questa sera noi non siamo qui per commemorare un morto, ma per professare la nostra fede in Gesù Cristo morto una volta ma risorto per sempre. Crediamo che il suo amore è più forte della morte. Solo Cristo che ha vinto la morte può smuovere la pietra dell'indifferenza sulla tomba delle nostre azioni vuote e farci passare in questa Pasqua dalla tristezza alla gioia, dal peccato ad una vita di grazia, dall'odio all'amore, dall'egoismo alla solidarietà, dall'indifferenza alla compassione, dalla divisione alla riconciliazione.

Maria SS. Addolorata il cui dolore simboleggia e riassume il dolore di tutte le madri , il cui cuore è stato trafitto dalla spada della croce del suo Figlio, ci aiuti a capire il senso della morte di suo figlio, a sperare anche nelle situazioni più disperate, ad amare la volontà di Dio.



Preghiamo Cristo Crocifisso per intercessione della Vergine Addolorata perché non solo ci lasciamo commuovere per il loro dolore, ma ci lasciamo smuovere da una vita distratta e apriamo i nostri cuori ad una fede viva, ad una speranza ardente, ad una carità operosa

Santissimo Crocifisso,

- Ti affidiamo la nostra città, - Perché sempre più sia laboriosa e onesta.

- Ti affidiamo i nostri malati - E i nostri anziani perché nell’ora della sofferenza e della solitudine sia confortati dalla nostra compagnia e dalla Tua consolazione-

- Ti affidiamo le famiglie - Perché vivano nella gioia della comunione feconda. –

- Ti affidiamo i nostri bimbi - Perché crescano nel tuo amore. –

- Ti affidiamo i nostri giovani - Perché sappiano, con il tuo aiuto, - Essere puri e forti, capaci di dedizione e di costanza.



Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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