da LA SICILIA di oggi - 12 aprile 2012 - CRONACHE DI ENNA
Piazza Armerina. “Un tempo la villa romana un tempo era il nostro orgoglio. Adesso, purtroppo non è più così. Come piazzesi, non lo possiamo accettare. Ci vuole uno scatto d’orgoglio.” Pippo Di Giorgio è un semplice cittadino piazzese, uno di quelli impegnati nella società civile ma lontano dalla politica dei partiti. Dopo le proteste dei giorni scorsi da parte dei turisti australiani e trapanesi scrive al nostro giornale, indignato della situazione che regna alla Villa Romana del Casale. Scrive Di Giorgio: “Ho letto l’intervista di turisti sulla Villa Romana del Casale. Indignazioni e degrado sono state le parole, spesso pronunziate da una famiglia di Trapani. Hanno trovato erbacce e cartacce. Sentire i loro lamenti sulla villa e quelli di tanti altri turisti ci fa capire che tutto non possiamo ancora tacere, né far finta che non sia successo niente. Tutto quello che sta succedendo è contro Piazza Armerina. Come si fa a sostenere finanziariamente le spese dell’alto commissario se poi la villa è sporca e ci sono continue critiche nel cantiere! Mi è doveroso ricordare – continua Di Giorgio - che questa Villa del Casale, negli anni addietro era un esempio di vero amore da parte di uomini che hanno servito la collettività piazzese. Erano uomini che non solo amavano la Villa ma erano pieni di responsabilità professionale. Ricordo Filippo Di Seri, Cavaliere della Repubblica Italiana Operatore Capo Superiore, un uomo onesto, grande restauratore dei mosaici , professionale e responsabile negli scavi, primo operaio in tutti i lavori della Villa. Ai tempi del signor Di Seri, appena si entrava nel sito, lungo la strada che portava all’ingresso della villa si potevano ammirare fiori come rose, margherite, tulipani e altre piante; non esistevano erbacce, perché durante il tempo libero gli operatori si mettevano a pulire per rendere sempre decorosa la Villa. Tutto era fatto solo per l’amore che quei piazzesi avevano per i mosaici. Alla direzione c’erano uomini come il Preside Vito Romano, il Prof. Ignazio Nigrelli, padre del Sindaco attuale, ed altri. Erano sempre attenti e responsabili perché il loro obiettivo era la tutela dei mosaici, senza nessun compenso. Oggi invece – continua Pippo Di Giorgio – nel sentire e vedere questo degrado, ogni piazzese resta deluso e scoraggiato. Se poi si pensa a quanti soldi si stanno spendendo per questi lavori di restauro e contemporaneamente allo stato di degrado si viene presi da uno stato di tristezza e sconforto”. Infine Pippo Di Giorgio si rivolge ai politici piazzesi e dice: “Cari politici che adesso governate la città, non prendete queste critiche come niente, amate Piazza, investite sul turismo, perché questa nostra realtà possa farci risuscitare dalla crisi. Incoraggiate i cittadini, sosteneteli nelle loro iniziative commerciali ed artigianali, affinché l’economia resti a Piazza Armerina. Attenzione – conclude Di Giorgio - non sono un futuro candidato politico, perché non sarei capace, ma vi giuro che starò sempre vicino a chi desidera collaborazione”.
Agostino Sella