Martedì sarà finalmente il loro giorno. Si ritroveranno come vecchi amici che si sono un po' persi di vista, nei corridoi di un Parlamento in attesa di uno scioglimento anticipato. Si sederanno attorno a un tavolo per affrontare un argomento miracolosamente finito all'ordine del giorno (il disegno di legge sugli oratori) e, voltandosi alle spalle, forse avranno le vertigini nel rivedere il vuoto: due sedute negli ultimi cinque mesi, dalla vigilia di Natale alle porte dell'estate. Cinquanta minuti in tutto, dieci ogni mese. Tanto hanno lavorato, nel 2012, i nove deputati della commissione per la qualità della legislazione. La loro attività, nell'anno solare in corso, è consistita nell'esame del disegno di legge sulle Province (mai approdato in aula) e sui "lavori in economia nel settore forestale".
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Il resoconto delle due riunioni, così come riportato dal sito Internet dell'Ars, non ha bisogno di commenti. Ventidue febbraio: appuntamento alle 12.10 e congedo alle 12.30, in tempo per l'aperitivo. Tredici marzo: riunione alle 15.30, sciogliete le righe alle 16. Stop. Eppure, il lavoro dei commissari non è a costo zero. Anzi, il nutrito ufficio di presidenza dell'organismo (4 componenti) prende regolarmente un'indennità aggiuntiva, a prescindere dal numero di sedute svolte. Così, ogni mese che passa il presidente Orazio Ragusa (Udc) aggiunge 2.984,55 euro (lordi) a uno stipendio base, diciamo così, che supera i 16 mila euro (sempre lordi). Le indennità dei due vicepresidenti, Ignazio Marinese (Pdl) e Giovanni Panepinto (Pd) ammontano invece a 746,24 euro mensili. Il segretario di commissione, Giovanni Greco, percepisce come extra 373,07 euro ogni mese. Cifre che solo di recente, a partire dal primo febbraio, sono state ridotte del 10 per cento. La commissione, istituita nel luglio del 2008, è già costata di sole indennità oltre 250 mila euro. E i dubbi sulla sua utilità, che si trascinano dall'inizio della legislatura, aumentano.
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Nacque per una mera spartizione di poltrone, la commissione per la qualità della legislazione. All'Udc cuffariana mancava un posto, nello scacchiere delle cariche disegnato dal vecchio centrodestra. E s'inventò quest'organismo, che ha il compito — che era e rimane di competenza delle commissioni di merito e di diversi uffici dell'Assemblea — di giudicare "l'omogeneità, la semplicità, la chiarezza e la proprietà dei disegni di legge". A guidare questa task-force di giureconsulti, a carico del pubblico erario, venne posto Ragusa, un geometra che per mestiere farebbe l'agente forestale.
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E la presenza del nuovo organismo, che non esisteva nelle precedenti legislature, non è servita a evitare che importanti provvedimenti di legge si infrangessero sul muro del commissario dello Stato. Non è servita a scongiurare incidenti degni di un film di Totò, come la bocciatura della norma che avrebbe dovuto mettere in vendita il porto di Augusta: peccato che, notò il commissario dello Stato, la struttura era di proprietà dello Stato e non della Regione. Per non parlare delle recenti batoste sulla Finanziaria 2012, censurata in settanta (leggasi 70) punti dal commissario. La commissione è rimasta lì, sonnecchiante, a bruciare indennità prima che dare pareri utili. Con l'unica scusante, indicata dal presidente dell'Ars Francesco Cascio, dei pochi ddl inviati per un vaglio preventivo. Martedì, comunque, nuova riunione. Impegni permettendo.
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Agostino da iPhone