TITOLO: “I poliziotti fanno accesso nel loro fondo rurale e loro li aggrediscono veementemente, nel vano tentativo di impedirgli di scoprire il loro arsenale, nascosto nell’abitazione rurale, arrivando persino a procurargli lesioni: coniugi arrestati”.
Nel pomeriggio scorso, gli uomini del Commissariato di Piazza Armerina, diretti dal Commissario Capo Gabriele Presti, hanno arrestato AUGERI Vincenzo, piazzese classe 1977, pregiudicato e la coniuge -CASCINO Maria Concetta, anch’ella piazzese, classe 1985, indagati in stato di arresto, poiché colti nella flagranza dei delitti di cui agli artt. 110 c.p., artt. 2 e 7 della L. 895/67, art. 648 c.p. (ricettazione) in relazione alla detenzione illegale di un fucile da caccia cal. 12, vario munizionamento cal.12, munizioni cal., nonché, sempre in concorso tra loro, dei reati di violenza e minacce a P.U. (338 c.p.) in una prima fase e di resistenza a P.U. (337 c.p.) in una seconda fase e, ancora, di lesioni personali ai danni dei medesimi PP.UU. (582 c.p. – 61 n.1,2,8 e 10 c.p.).
I FATTI
In particolare, nel pomeriggio in argomento, i poliziotti
armerini, unitamente a personale del Reparto Prevenzione Crimine di
Catania, nell’ambito di predisposti servizi di controllo del territorio per la
prevenzione e la repressione dei reati in genere ed in particolare a quelli in
materia di armi, intervenivano presso l’abitazione rurale e nel Fondo di
pertinenza, agro del Comune Piazza
Armerina, di proprietà e in uso ai coniugi per procedere alla perquisizione,
Un’avanguardia degli investigatori armerini
raggiungeva il sito in argomento per ivi eseguire un primo sopralluogo e
verificare la presenza dei proprietari, al fine di accedervi e quindi farvi
confluire i rimanenti agenti successivamente.
In tale contesto, raggiunto l’ingresso del
fondo, i poliziotti individuavano l’AUGERI Vincenzo (noto come un pregiudicato
particolarmente rissoso, con i precedenti specifici per reati contro la
persona) e la di lui moglie CASCINO Maria Concetta, e non potendo tralasciare
il presidio dell’obiettivo, nonostante le difficoltà operative riscontrate,
facevano ingresso nel fondo.
Subito si evidenziava l’atteggiamento
irrequieto ed insofferente all’operato dei poliziotti da parte dei coniugi
AUGERI/CASCINO, e nonostante venissero invitati a non allontanarsi, l’AUGERI
Vincenzo, tentava di sottrarsi alla vista dei poliziotti.
Improvvisamente, l’AUGERI Vincenzo, senza
alcuna ragione, adottava un atteggiamento aggressivo nei confronti degli
agenti, scagliandosi contro gli stessi e, contestualmente, dicendo alla moglie
di chiudere a chiave la porta del fabbricato rurale e di scappare via.
La CASCINO Maria Concetta, a conoscenza che
all’interno del fabbricato si trovavano custodite illegalmente armi e
munizioni, si attivava per impedire l’intervento dei poliziotti.
Le intemperanze dell’AUGERI Vincenzo giungevano
all’apice, in quanto lo stesso colpiva i poliziotti con testate pugni e calci,
dimenandosi con inaudita forza e aggressività, questi tentavano di bloccarlo,
anche per evitare che l’AUGERI potesse afferrare attrezzi da che si trovavano nelle
vicinanze (quali accette, martelli, coltelli ecc.).
Nel frattempo, la CASCINO riusciva a
chiudere a chiave la porta del fabbricato rurale, dandosi a precipitosa fuga,
agendo a tale scopo persino con una violenta spinta ai danni dei poliziotti,
già impegnati nella colluttazione con il marito.
La prolungata ed interminabile fase della
colluttazione - protrattasi per oltre 10 minuti – si concludeva quando l’AUGERI
veniva finalmente immobilizzato al suolo, nonostante lo stesso tentasse persino
di mordere l’avambraccio destro di uno dei poliziotti.
Anche al sopraggiungere dell’ausilio di
altre unità operative di intervento, l’AUGERI continuava nella sua
interminabile resistenza, dimenandosi nonostante fosse stato nel frattempo
ammanettato con non poche difficoltà, arrivando a fare cadere a terra anche altri
agenti. L’AUGERI, pur trovandosi di fronte ad un cospicuo numero di poliziotti,
proferiva ripetutamente minacce di vario genere, sfidandoli, affermando che per
il loro intervento l’avrebbero “pagata”. Violenza inarrestabile, non solo per
la giovane età dell’arrestato, ma anche perché si tratta di un soggetto
particolarmente forzuto, proprio perché da sempre impegnato in lavori manuali,
di genere agricolo.
Iniziata finalmente la perquisizione del sito
e dell’abitazione, venivano rinvenute le seguenti armi e munizioni:
1) occultato all’interno di un divano-letto, si rinveniva un fodero che
custodiva a sua volta, nr. 1 fucile
cal.12, montato e pronto all’uso, marca Pietro Beretta;
2) nr. 1 pistola a salve
recante il tappo rosso, kal. 8 mm, completa di caricatore;
3) nr.46 cartucce cal.12,
nr.11 cartucce cal.22 e 54 cartucce a salve ;
4) nr.3 coltelli a
serramanico con lama da punta e da taglio della lunghezza complessiva variabile
tra cm 18 e 24 (lama fra 8 e 10);
6) occultato tra varie coperte e borsoni, nr. 1 impugnatura di pugnale della lunghezza di cm 12,5 completo di kit di con lame da punta e da taglio, di varia
lunghezza, variabile tra i 17 ed i 22 cm di lama.
Tutte le armi in argomento venivano
immediatamente poste in sequestro trattandosi di armi e munizioni illegalmente
detenute.
Gli investigatori armerini, nella
considerazione:
a) della gravità dei fatti trattandosi di armi e munizioni rinvenute ed
illegalmente detenute consapevolmente da entrambi gli indagati, i quali per
tentare di eludere la perquisizione si sono attivati in una prolungata ed
attiva condotta di resistenza e violenza a pp.uu., che in conseguenza di ciò
riportavano contusioni varie (con
prognosi variabili dai 3 e 8 gg. s.c.);
c) della personalità dell’AUGERI Vincenzo, con pregiudizi di polizia
per rissa, lesioni personali, armi, oltraggio, resistenza e minaccia a PP.UU.,
reati contro la persona;
delineato il quadro indiziario, che cristallizzava le
responsabilità della coppia, corredata da gravi indizi di colpevolezza,
procedevano al loro arresto.
Ultimati gli atti di rito, l’uomo
veniva associato alla Casa Circondariale di Enna, e la donna posta al regime
degli arresti domiciliari presso la sua abitazione, a disposizione dell’A.G.
procedente, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna.
IL RESPONSABILE UFFICIO STAMPA
Commissario Capo della
P.S.
Dott. Gabriele PRESTI