Questura di Enna
COMUNICATO STAMPA
Nella tarda serata di ieri 21 agosto, gli uomini del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Piazza Armerina, diretto dal Commissario Capo della Polizia di Stato dott. Gabriele PRESTI, hanno proceduto all’arresto in flagranza del giovane piazzese CAPIZZI Gaetano, di anni 27, per i reati di resistenza, violenza, minaccia ed oltraggio a Pubblico Ufficiale oltre che per molestie e disturbo alle persone.
Numerosi avventori si trovavano infatti presso il bar denominato “Caffè del Centro”, ubicato nella Piazza Garibaldi di Piazza Armerina, seduti ai tavolini ed intenti a sorbire alcune consumazioni o a cantare al c.d. “karaoke”.
Il CAPIZZI, invece, si trovava all’ingresso del bar in evidente stato di ebbrezza alcolica e cominciava a rivolgere apprezzamenti volgari nei confronti delle donne presenti.
A questo punto, personale del Commissariato che era sul posto libero dal servizio interveniva al fine di fare cessare la condotta del CAPIZZI, ma questi lo ignorava e anzi reiterava le proprie parole offensive indirizzandole pure nei confronti dei mariti delle donne.
Nonostante i ripetuti inviti alla calma rivolti dagli operatori di polizia al giovane, lo stesso andava in escandescenza e la situazione degenerava.
Il CAPIZZI frantumava una bottiglia di birra che teneva in mano contro il bancone e iniziava a fendere in aria il collo tagliente della bottiglia cercando di colpire i poliziotti e gli avventori.
Ne scaturiva una colluttazione fra il giovane, che annovera pregiudizi di polizia per rissa e lesioni personali, e gli uomini del Commissariato che, grazie anche all’ausilio della Volante nel frattempo intervenuta, riuscivano a bloccarlo evitando ulteriori pericoli.
Anche i cittadini presenti collaboravano con le Forze dell’Ordine nel tentativo d’immobilizzare l’energumeno, il quale pur con le manette ai polsi continuava a dimenarsi, scalciare, inveire e minacciare.
Giova inoltre precisare che la condotta violenta del CAPIZZI causava pure il leggero ferimento di due donne giudicabili guaribili, rispettivamente, in uno e due giorni s.c..
Atteso quanto sopra, l’aggressore veniva tratto in arresto per i reati previsti e puniti dagli artt. 336, 337 e 341 c.p. nonché denunciato per la violazione degli artt. 660 e 4 della L. 110/75 (porto abusivo di oggetti atti all’offesa) e condotto presso il carcere di Enna a disposizione del Sost. Procuratore della Repubblica di Enna, dott. Marco DI MAURO, che procede.