di Salvatore Cimino
Nonostante le tante critiche che negli ultimi anni hanno accompagnato la storica fiera di Settembre, in merito al sito per lo svolgimento dell’evento in oggetto, quest’amministrazione continua ad insistere e a perseverare come se non si accorgesse che oramai la Storica Fiera di Settembre non esiste più. Perciò o fanno finta di non capire o sono ciechi. E’ come se continuassero a colpire un corpo già inerme dopo averlo massacrato. Da quando quest’amministrazione è al governo cittadino, siamo passati dai 121 posteggi assegnati nel Settembre 2008, ai 60 o poco più di quest’anno. Senza dimenticare che fin quando la fiera si svolgeva in paese, si sono superate le 300 assegnazioni. Semplicemente vergognoso, come le cifre che si pagano per montare che vanno dalle 215 euro per un posteggio minimo, fino a superare le 300 euro per un posteggio più grande. In città ne pagavamo 112. A parte Enna, dove ancora fanno pagare gli effetti del dissesto finanziario, certe cifre non si pagano da nessuna parte. Sono quattro anni che per nome e conto dell’ANVA CONFESERCENTI, continuo a ripetere le stesse cose; le fiera di Maggio e Settembre devono ritornare a svolgersi in città. Fuori dal perimetro urbano questi eventi, sottraggono economia reale alle attività commerciali ambulanti, ma soprattutto e ci tengo a sottolinearlo, tolgono economia alle attività commerciali locali che in questo periodo nella quale non si sa più dove aggrapparsi per recuperare liquidità, due giorni di fiera porterebbero loro un po’ di respiro. Se qualcuno ha dei dubbi in merito alle mie dichiarazioni, può farsi un giro presso le attività commerciali che orbitano intorno al sito dove una volta si svolgeva una delle più grandi e ambite fiere della Sicilia,( saranno circa ottanta tra alimentari e non) per rendersi conto delle gravi perdite che le nostre attività locali, hanno subìto a causa di questa scelta a dir poco scellerata di far svolgere le fiere di Maggio e Settembre fuori città. Bar, Paninerie, Pizzerie, supermercati, negozi di calzature,di abbigliamento, BeB, Tabaccai,panifici e tante altre categorie, tutti hanno subìto danni economici inimmaginabili. Fin quanto la fiera si svolgeva in paese, venivano a montare attività provenienti da tutta la Sicilia, ma anche dalla Puglia e dalla Campania che portavano articoli nuovi e di qualità, che non si trovavano al mercato settimanale (altro settore distrutto da quest’amministrazione); le cosìdette novità. Oggi è rimasto solo il ricordo di quei grossi Automarket e i grossi Padiglioni che riempivano la fiera. Oramai un imprenditore prima di muoversi ed anticipare certe cifre, comincia a pensarci perché in quel sito spesso qualcuno non ha coperto neanche le spese. Ma il danno non è stato solo per le attività commerciali; non dimentichiamo che anche gli utenti hanno avuto un grosso danno a causa di questa scelta, in termini di servizio e di scelta. Oggi la gente viene alla fiera semplicemente a cambiare sito per passeggiare, consapevole che non troverà nessuna novità di rilievo così com’era fino a qualche anno fa. Inoltre, credo che tutti possano ancora ricordare il movimento e la festa che le due fiere in questione portavano in città. Le fiere da sempre sono state prima di tutto un’occasione e un’opportunità di scelta e di risparmio, ma sopratutto motivo di svago e socializzazione, specialmente per quella fascia di cittadini che non hanno molte occasioni per uscire dalle mura domestiche, se non per la solita routin quotidiana. Ecco a queste persone è stato tolto anche questo diritto. Tra l’altro abbiamo nel cassetto una delibera di C.C. che prevede lo svolgimento delle due fiere pressappoco nel sito dove si era svolto negli ultimi decenni, delibera che più volte abbiamo fatto presente all’amministrazione tramite l’assessore alle attività produttive che ricopriva l’incarico fino a due mesi fa, votata tra gli altri anche da lui quando era Consigliere comunale, ma naturalmente hanno fatto sempre orecchia da mercante. Dopo tutto oramai le delibere di c.c. da quanto c’è quest’amministrazione contano meno che niente, visto che non vengono mai prese in considerazione, se non per quello che conviene loro, umiliando così il ruolo dei consiglieri stessi. Mi auguro che chi verrà dopo di loro possa trarre da tutto ciò le dovute conseguenze.
Il responsabile locale ANVA CONFESERCENTI
Salvatore Cimino