sabato 20 ottobre 2012

Albero tagliato. Calamaio, capogruppo del PD "Ribilotta sembra reo confesso. Ha violato le procedure. Il sindaco risponda ed esca dal silenzio"

Il taglio del grosso pino di piazza Ungheria, venuto alla ribalta grazie ad un privato che ha fatto una denuncia presso il Corpo Forestale della città e grazie al consigliere Riccardo Calamaio, ex responsabile di Legambiente, continua a far discutere e sembra che la vicenda sia destinata ad andare avanti. “Ho appreso a mezzo stampa che l’assessore Ribilotta mi consiglia prima di fare interventi di accertarmi sulla correttezza dei dati e sulle norme di legge – dichiara il capogruppo del PD Riccardo Calamaio – pertanto ribadisco che le mie affermazione sono veritiere, ad eccezione della specie arborea menzionata, e fondate. Mi sorprende che il vicesindaco abbia ritenuto necessaria questa esternazione, abbastanza inopportuna, in quanto nel mio intervento in consiglio comunale mi sono rivolto solo al sindaco, soggetto preposto al rilascio delle autorizzazioni per il taglio di alberi ricadenti nel territorio urbano.
A mio parere Ribilotta, intervenendo, sembra il reo confesso di un misfatto che ha il sapore di una violazione delle norme di buona amministrazione. Infatti dichiara che il taglio è stato effettuato dopo avere ricevuto un “rapporto” dall’associazione di volontariato ANTA, che il comune paga per prevalenti attività di vigilanza e di ordine pubblico, nel quale viene indicato sommariamente e senza alcun riferimento tecnico che l’albero è inclinato e leggermente danneggiato da eventi atmosferici. Quindi è anomalo che l’ assessore possa avvalersi di un pezzo di carta firmata dal responsabile dell’ANTA, che non è un agronomo, anziché dell’ Ufficio Tecnico comunale come imposto dall’art. 87 del regolamento edilizio. Inoltre la convenzione con l’Anta, qualora dovesse prevedere anche simili relazioni, non annulla e ne sostituisce l’ordine di servizio con il quale è stato individuato un ingegnere del comune quale responsabile tecnico del procedimento in materia di verde pubblico. Pertanto sia la documentazione utilizza che la procedura adottata sono in totale violazione nei confronti del regolamento edilizio comunale allegato al PRG ed approvato dal consiglio comunale. Infatti, l’art. 87 del regolamento, alla lettera b) stabilisce che per manifesta pericolosità, accertata con relazione scritta dell’Ufficio comunale competente, il sindaco ne autorizza il taglio. Quindi – conclude Calamaio - nel ribadire l’assenza di tale autorizzazione e della relazione tecnica, rimango in attesa che il sindaco risponda in consiglio comunale nel rispetto di quanto già verbalizzato nella seduta del 17 ottobre e che intraprenda provvedimenti disciplinari nei confronti di eventuali trasgressori. Quanto al vicesindaco auspico che abbia nel futuro maggiore attenzione per le regole dell’Ente che ha l’onore di rappresentare, altrimenti l’antipolitica continuerà a crescere trovando giustificazione in atteggiamenti simili. Io rivendico sempre il diritto di rappresentare i miei ideali senza necessariamente chinarmi alle regole non scritte che alcune corporazioni politiche tendono ad avere per un partito monolitico”.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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