Piazza Armerina 10.10.2012
Carissimi confratelli, gentili autorità , fratelli e sorelle in Cristo,
Siamo qui per dare il nostro ultimo saluto cristiano in questa terra a P. Vincenzo Cipriano che , assistito amorevolmente in questi ultimi giorni dai familiari, dai confratelli e dagli amici all’età di 71 anni è passato dall’esilio di questo mondo alla patria terna.
Sono stato con lui per oltre un’ora venerdì scorso assieme a don Ettore Bartolotta e a p. Giuseppe Paci e non ostante i segni mai ostentai della sua sofferenza lo visto interessato all’inizio dell’anno catechistico in parrocchia.
Siamo qui ad adorare la volontà di Dio, che ha chiamato a sé il suo servo
buono e fedele. La nostra adorazione vuole essere una partecipazione a quella adorazione della volontà del Signore Dio che per primo ha vissuto don Enzo: un’adorazione che egli ha testimoniato accogliendo la sofferenza con il sorriso sul volto, espressione concreta della gioia del suo cuore per l’incontro con Dio.
Siamo qui, a ringraziare il
Signore per il dono
che Egli ha fatto alla nostra
Chiesa diocesana ed in particolare
alla comunità ecclesiale Piazza Armerina,
con la sua testimonianza cristiana e il suo il ministero
sacerdotale. Anche nel tempo della
malattia, egli è stato un dono preziosissimo per la Chiesa e in particolare per
la comunità parrocchiale di S. Pietro a
cui ha dedicato tante sue energie in spirito di fraternità con i fedeli laici e di comunione con tutti i confratelli.
Questa celebrazione eucaristica
vuole essere un rendimento di grazie per
tutto il bene che il Signore ha operato per mezzo di P. Cipriano.
Oggi vogliamo ripetere con San Girolamo:"È un grande dolore averlo
perduto,
ma Ti ringraziamo, o Dio, di averlo avuto, anzi
di averlo ancora, perché chi torna al Signore non esce di casa" (San
Girolamo, 85, 1).
Siamo
certi, come credenti che come dice S. Agostino “non si perdono mai coloro che
amiamo, perché possiamo sempre amarli in Colui che non si può perdere”
Desidero
esprimere la mia personale gratitudine ,
per l’attenzione, la sensibilità, la premura che alcuni confratelli , fedeli laici e amici medici , hanno avuto verso P. Cipriano in questi ultimi giorni di sofferenza.
P. Vincenzo Cipriano
è nato da una famiglia numerosa a Piazza Armerina il 16 ottobre 1941. E’
stato ordinato sacerdote il 29 giugno 1965 da S.E. Mons. Antonino Catarella. Ha
esercitato vari ministeri a Piazza Armerina,Vicario Cooperatore Chiesa S. Maria
d’ Itria in aiuto a p. Angelo Giangrande,
Assistente dell’Azione Cattolica
Italiana , Rettore della Chiesa
del Collegio , Cappellano dell’Ospedale
“Chiello” fino al settembre 2001. Assistente ecclesiastico della sottosezione
di P. Armerina dell’UNITALSI , del
Centro Sportivo Italiano, dell’AGESCI. Rettore Chiesa dei Cappuccini e
Cappellano della annessa Casa di Riposo.Responsabile della Consulta giovanile
cittadina. Docente di Religione cattolica in vari istituti superiori della città per
oltre 30 anni;Fondatore e animatore della corale “Salvino Laurella”.Animatore
del Consultorio Familiare voluto da Mons. Sebastiano Rosso. Parroco di questa
parrocchia S. Pietro dal 1980. Penitenziere del Capitolo Cattedrale dal 29
agosto 2006.
La sua personalità è stata
caratterizzata da molte virtù
umane e cristiane:
bontà d’animo e disponibilità verso tutti , lealtà e
trasparenza, senso di responsabilità e
abnegazione, grande umanità e generosità nel più cordiale
servizio al prossimo ; umiltà e spirito di distacco dai beni terreni. Ha
rappresentato per decenni un punto di riferimento per tanti giovani ai quali è
stato sempre vicino, come educatore e direttore spirituale . E’ stato
protagonista del dialogo ecumenico ed interreligioso.
Sulla scia del Concilio vaticano II è stato è stato un vero
promotore del rinnovamento pastorale, della
crescita del laicato e dell’apertura ecclesiale ai problemi della società,
coniugando evangelizzazione e promozione umana .Ha mostrato rispetto
stima verso i vescovi ed ha voluto bene i suoi confratelli sacerdoti. Si
deve alla sua instancabile determinazione ed alla capacità di coinvolgere nel
progetto l’intera comunità parrocchiale la riapertura di questa chiesa di S.
Pietro dopo circa quindici anni di chiusura durante i quali la comunità
parrocchiale si è riunita nei locali
della Chiesa di S. Giuseppe. Assertore della corresponsabilità pastorale nella
Chiesa ha accolto in parrocchia il centro di ascolto del CIF e si è
prodigato per l’accoglienza della congregazione maschile dei Servi dei Figli di
Dio e fino all’ultimo ha continuato a sostenere i poveri dell’Amazzonia di
Padre Emilio La Noce. E’ stato una persona solare e garbata, un educatore aperto al dialogo con tutti
cattolici e laici, un pastore zelante
animato da un grande amore per la Chiesa, che ha avuto come modello Gesù Buon Pastore alla ricerca della
pecorella smarrita, un ministro fedele
del sacramento della riconciliazione, vicino ai bisognosi e ai sofferenti ai quali ha portato sempre una
parola di conforto e il dono del sorriso.
La carità pastorale lo ha fatto prossimo a tutti nella stima e
nell'attenzione a ciascuno.
Lascia
un vuoto nel presbiterio diocesano e
nella comunità di Piazza Armerina che lo riocrderà per molto tempo.
Oggi vogliamo
pregare il Padrone della messe perché il vuoto lasciato da P. Cipriano possa essere riempito dalla generosa
risposta alla vocazione al sacerdozio da parte di molti giovani .
Dinanzi alla salma dell’amatissimo
nostro fratello don Enzo Cipriano, siamo richiamati all’estrema fragilità
della vita terrena: una vita che viene spezzata e quasi cancellata dalla
morte. Ma la fede che il Signore ci ha donato, ci rivolge un richiamo alla vita che non conosce tramonto che è come
una eterna primavera senza un
melanconico autunno e un triste e freddo
inverno. La vita eterna è la meta che il Signore, nel suo amore, ha voluto e
vuole per tutti e per ciascuno di noi.
La parola di Dio che abbiamo ascoltato
apre il nostro cuore alla speranza.
Il libro della sapienza di fronte alla morte,
che noi giudichiamo prematura, di don Enzo ci dice che il valore di una persona non
si misura dal numero degli anni ma dalla qualità delle virtù che hanno
caratterizzato la sua vita spesa nell’amore di Dio e nell‘aiuto al prossimo.Il messaggio biblico è carico di speranza fondata
sulla certezza che i fedeli defunti sono nella pace, che
scaturisce dalla completa intimità d'amore con Dio. Questa speranza e da un
senso a tutte le sofferenze viste come sacrificio e rituale offerto a Dio e da lui gradito.
San
Paolo ci dice che se Dio si è manifestato a noi in Gesù Cristo come un Dio con noi e per noi nessuna tribolazione ci potrà mai separare
dall’amore di Gesù Cristo che è morto sulla croce per nostro amore.
Nel vangelo abbiamo ascoltato di Gesù
che la
proclamazione delle beatitudini che sono l’inno alla gioia che si
compie in Gesù e nei suoi discepoli, chiamati a partecipare al suo mistero
pasquale. Può sembrare strana la proclamazione delle beatitudini in una
liturgia funebre. Ma esse ci dicono che
per P. Vincenzo Cipriano, che
ha seguito Gesù povero, mite e umile di
cuore, misericordioso, pacificatore, puro di cuore, afflitto, affamato e assetato della giustizia , è
arrivato il tempo della vita eterna, che
è caratterizzata dalla gioia piena derivante dalla visione di Dio,
dall'incontro con Gesù Cristo e dalla riunione degli eletti.
Le beatitudini che
ci presentano la vita eterna con le immagini del regno dei cieli, del
banchetto, del possesso della terra
promessa, vogliono essere un messaggio
di consolazione fondato sulla
certezza della misericordia di Dio.
P. Vincenzo Cipriano ha affrontato in unione alla passione di Cristo la
sofferenza con serenità e in punta di piedi preoccupato di non dare disturbo.
Noi oggi in questa celebrazione eucaristica nella
quale si rende presente il mistero pasquale di Cristo morto e risorto, crediamo che la potenza della risurrezione di Gesù opera Lui, per cui
siamo sicuri che Egli lo
porrà accanto a sé nella gloria e lo farà abitare eternamente nel suo
Regno di luce e di pace.
Nell'esercizio
del ministero sacerdotale come ministero
di amore e soprattutto in questi ultimi mesi di sofferenza, P. Cipriano ha sperimentato la certezza
dell’amore di Gesù Cristo e non ha mai affievolito l'amore a Cristo e ai
suoi fratelli.
Noi che oggi piangiamo per la inaspettata
dipartita di P. Vincenzo Cipriano da questa
terra, abbiamo la ferma speranza che egli accolto
tra le braccia del Padre celeste ricco
di misericordia, ha raggiunto la beatitudine promessa dal
Signore ai suoi servi fedeli, e siamo sicuri per la fede nella
comunione dei santi che don Enzo partecipa alla nostra
liturgia anzi siamo noi che partecipiamo alla liturgia celeste nella quale egli
esulta nella liturgia del cielo.
Assieme a tutto il
presbiterio, sono vicino con la preghiera e con l’affetto
a suo fratello Primo, alle sorelle Carmela, Salvina e Concetta, al cognato Pippo,
ai parenti e a tutti coloro che l’hanno
conosciuto, apprezzato ed amato e vi
invito a unirvi alla nostra preghiera
perché il nostro carissimo confratello nel sacerdozio, che in questa terra ha
amato la musica e il canto ,partecipi in pienezza e per sempre in Paradiso al canto degli angeli e dei santi “intonando l’
“Inno alla Gioia”.