mercoledì 28 novembre 2012

Domani, alle 20.30, al Teatro comunale “Garibaldi: 2° spettacolo di "Contemporaneo Sensibile".

Piazza, 28 novembre 2012
Domani, alle 20.30, al Teatro comunale “Garibaldi, si terrà il secondo spettacolo della rassegna “Contemporaneo Sensibile”, ideata e realizzata da Capua Antica Festival con il sostegno della Regione Sicilia - Assessorato regionale Turismo, sport e spettacolo e del Comune di Piazza Armerina:
Geometrie della passione, della Mda Produzioni Danza, per la regia e coreografia di Aurelio Gatti, con Cinzia Maccagnano e Luna Marongiu.

Le geometrie della passione - Clitemnestra e Cassandra
drammaturgia
Cinzia Maccagnano e Aurelio Gatti
ideazione e la coreografia
Aurelio Gatti



con
Cinzia Maccagnano
Luna Marongiu
Aurelio Gatti


musiche
Corelli, Grieg, Mahler



fonti drammaturgiche
Omero, Eschilo

note di regia

Perché Clitennestra? Probabilmente la necessità di indagare ulteriormente su questa figura che‚ nelle diverse sfaccettature risulta sempre ridotta allo stereotipo della donna passionale. Eppure c'è poca passione nella figura ritratta da Eschilo quando annunzia la vittoria su Troia e tutt'altro che passione inducono le parole taglienti della figlia Elettra o le evocazioni di Crisotemi. Eppoi l'incontro con Cassandra. Altra donna costretta ad un primato di sofferenza per la sua veggenza....... cosa conosce questa donna della regina Clitennestra. Geometrie fin troppo lineari‚ trattandosi di mito‚serrano questi due personaggi femminili assoggettati allo stesso uomo. E il sentimento che ne nasce va oltre la passione. Chi è dunque Clitennestra? Figlia di Giove‚ e di Leda moglie di Tintaro re di Sparta. Clitemnestra aveva sposato Tantalo‚ figlio di Tieste‚ e siccome a Tindaro dispiaceva di esser legato in parentela col figlio d'uno scellerato‚ così indusse Agamennone a vendicare l'uccisione del padre‚ promettendogli la mano di Clitennestra. Il giovane Atride‚ ucciso di sua mano il rivale‚ ne sposò la vedova‚ dalla quale ebbe quattro figli‚ Oreste‚ Elettra‚ Ifigenia‚ e Crisotèmi. Quando partì‚ con la sua flotta‚ per la guerra di Troia e fu‚ costretto‚ a sacrificare a Diana‚ da lui involontariamente offesa‚ la figlia Ifigenia‚ per indurre Clitennestra a portargliela da Argo‚ le fece credere che intendeva sposarla con Achille: e di questa crudele menzogna del marito Clitennestra serbò tenace memoria anzi dell'odio concepito‚ da allora,  contro di lui,  si fece una giustificazione dell'adulterio compiuto con Egisto. Ma come mai essa avrebbe potuto giustificarsi di aver cercato di far morire anche il proprio figlio Oreste‚ il quale fra l'altro sarebbe stato impedimento agli ambiziosi propositi dell'amante di lei‚ Egisto‚ d'impadronirsi come s'impadronì del regno di Argo? Per fortuna di Oreste‚ la sorella Elèttra‚ che vegliava su di lui‚ riuscì a sventare le insidie della madre disumana‚ e ad allontanare il fratello che‚ di venuto adulto‚ per vendicare il padre‚ uccise Egisto difeso disperatamente da Clitennestra‚ contro la quale si volse volontariamente o a caso‚ il ferro del figlio. Clitennestra è una donna ammalata d'odio e di amore‚ è la testimonianza pubblica di una donna-moglie-madre-amante dotata di una femminilità spietata e di una tenerezza feroce‚ è la silenziosa e lucida autodifesa di una donna sola di fronte alla condanna per l'uccisione del marito Agamennone: Ella pare non conoscere paura né incertezza‚ piuttosto compiacimento per la vendetta nei confronti dell'uomo che l'ha abbandonata. La sua furia sembra essere una furia sacrificale guidata da una Dike atavica. Clitennestra è cosciente di non essere né colpevole né innocente: un demone vendicatore ‚ a lungo sopito‚ si è impadronito di lei. Non c'è altro‚ dissimulatrice e superba‚ ambigua e feroce‚ tenera e beffarda‚ Clitennestra è una donna in attesa. è un delirio di immagini che gemmano dalle sue parole‚ dai gesti asciutti‚ quasi domestici. Evocazioni create a sedurre più che a farsi dominare dalla ragione. E testimone in attesa è anche Cassandra‚ a cui è chiara‚ oltre il presagio‚ la sorte. E' il primo studio per ricercare e comprendere la linea sottile che divide la follia dalla passione.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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