L’Italia e l’Europa hanno il dovere di fermare la guerra a
Gaza. Lo possono e lo debbono fare agendo con intelligenza e determinazione
nell’interesse superiore dei diritti umani, della sicurezza internazionale,
della giustizia e della pace. L’Italia, che vanta ottime relazioni sia con
Israele che con i palestinesi, può fare molto. Ma deve cambiare: smettere di
essere di parte, assumere un ruolo attivo, propositivo e progettuale. Nel
Mediterraneo, in Europa e all’Onu. L’Italia deve essere consapevole dei suoi
limiti ma anche delle sue risorse, della sua prossimità e delle sue
responsabilità. Cominciamo subito: mobilitiamoci per fermare le armi, chiediamo
al Consiglio, alla Commissione e al Parlamento Europeo di agire immediatamente,
riconosciamo alla Palestina lo status di osservatore all’Onu, smettiamo di
vendere armi a Israele e in Medio Oriente e chiediamo all’Europa di fare
altrettanto.
L’inazione degli altri non può più giustificare la nostra.
Ma fermare la guerra non basta. E’ arrivato il momento di
andare alla radice del problema, mettere fine all’occupazione militare e
risolvere il conflitto tra questi due popoli. Non ci possiamo più permettere
che continui così. E’ troppo destabilizzante. Il conflitto è sulla terra. A entrambi
i popoli deve essere riconosciuto il diritto di vivere in pace su quella terra
con gli stessi diritti, la stessa dignità e la stessa sicurezza. La formula è
“due stati per due popoli”. E deve essere realizzata ora. Anche a costo di
un’inedita e creativa “imposizione” internazionale. E’ l’ultima possibilità.
Non ci conviene più aspettare.
Perugia, 19 novembre 2012
Prime adesioni: Tavola della pace,
Acli, Cgil, Libera, Agesci, Arci, Articolo 21, Legambiente, Cipsi, Pax Christi, Focsiv, Lettera
22, Premio Ilaria Alpi, Unione degli Universitari, Unione degli Studenti, Rete della conoscenza, Link
Coordinamento Universitario, Rete degli Studenti Medi, Associazione per la Pace, Beati Costruttori di
Pace, Centro per la Pace Forlì-Cesena, Emmaus
Italia, Lega per i diritti e la Liberazione dei Popoli, Cnca, Rivista Solidarietà
internazionale, Terra del Fuoco, Movimento Federalista Europeo, Movimento
Europeo…
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