sabato 1 dicembre 2012

Mario Noto: "Piazza è un non luogo, un villaggio destinato a rimanere nel limbo"

Le foto di Mario Noto sono state pubblicate su una testata giornalistica francese.
Ecco il link
Mario per la verità, non si nasconde dietro un dito e sputtana Piazza.
Ma lui è così e bisogna accettarlo così com'è.
Nella sua descrizione c'è un pizzico di verità. Afferma cose paradossali, che tanti di noi non hanno il coraggio di affermare nascosti - come siamo - dietro un falso perbenismo.
Detto questo dico che non sono d'accordo con Mario.
Piazza, per me, è l'ombelico del mondo.

Ecco la traduzione del testa da google traslator



Italia, Piazza Armerina come una delle Città Invisibili di Italo Calvino, un non-luogo. Una città che, a causa del suo nome, è ancora spesso presa dalla maggior parte degli italiani per un posto (che è ciò che significa "piazza"). Un villaggio nel cuore della Sicilia condannato questo cognome crudele di rimanere nel limbo, a sperimentare una crisi cronica di identità. Quali sono sovrapposte per tutti i problemi in ogni villaggio dell'isola, la disoccupazione, il declino, la sensazione di essere stato lasciato dal resto del paese, e il fatalismo che segue. Tutto questo contribuisce a creare un senso di disagio generalizzato più importante per le persone a Piazza del resto della Sicilia che vediamo sui volti di questi Piazzesi, che di loro sono in modo permanente se assecondato, a volte fino al punto di perdere ragione. Volti che sembrano richiedere, piuttosto che aiutare, solo di essere riconosciuti come umani

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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