La TIA (tariffa di igiene ambientale) da quando è entrata in vigore è stata sempre oggetto di ambiguità interpretativa e di confusione gestionale. Ma un altro elemento che certamente non orienta alla chiarezza è senz’altro l’addizionale ex ECA che è proprio il simbolo del non sense contabile applicato alla gestione dei servizi essenziali. Già era vergognosa la trattenuta della quota ascritta ad IVA sulla ex TARSU che ancora la gente aspetta con il relativo rimborso. Ma non bastava!..Ecco che spunta l’ex ECA con le sue modalità di applicazione che dovrebbero essere oggetto per lo meno di una interrogazione consiliare. Ma evidentemente non interessa a nessuno!....Eppure costituisce una parte ragguardevole del cespite tributario ( ben il 10%!) ripescata come è stata dal comma 39, art. 3, della Legge n. 549/95 e regolata dal DM 2 maggio 1996 che definisce le modalità di devoluzione ai comuni dei proventi delle addizionali erariali alla TARSU.
Tutti i Comuni, come per altro altri Enti Locali, stanno alla finestra in attesa di chiarimenti e di delucidazioni. Nel frattempo paga Pantalone. Al solito come è costume ormai diffuso da decenni. Cosa aspettano le istituzioni a fare un atto di coraggio e di giustizia sociale con l’abolizione di questo balzello odioso dalla bolletta?.....Perchè non andiamo a ricontrattare la gestione dei servizi essenziali?.....In Europa si parla ormai apertamente di rinegoziare il patto di stabilità che sembrava, fino a pochi anni or sono, opporsi a un dogma della Chiesa e non riusciamo a opporci alla logica affaristica e locupletatrice che sta alla base di chi ha “inventato” gli ATO?...
Luigi Bascetta