venerdì 29 marzo 2013

Messaggio per a Pasqua 2013 del vescovo Michele Pennisi.

Papa Francesco la domenica delle Palme ha detto:” per favore, non lasciatevi rubare la speranza! Quella che ci dà Gesù”.
La situazione di malessere che pervade il nostro tessuto sociale, l’aria della protesta, dell’insoddisfazione, della sfiducia nelle istituzioni , dell’insicurezza economica e sociale, possono rubare la speranza e far vivere le persone se non da disperate da certo da rassegnate. Noi viviamo in un mondo che, al di sotto della sua facciata spensierata ed euforica, è, in gran parte, senza speranza, senza attese vere e senza domani. In questo tempo attraversato da una crisi globale abbiamo bisogno di aprirci alla speranza in un rinnovamento spirituale e morale, condizione imprescindibile di ogni altro rinnovamento.

La speranza, che è una coraggiosa fiducia basata su una promessa divina, si distingue dall’ottimismo, che è un atteggiamento acritico in base al quale si pensa che alla fine tutto andrà bene, basandosi sull’ illusione di potersi liberare da soli. Il fondamento della speranza cristiana sta nella certezza resurrezione di Gesù, cuore della nostra fede.

La resurrezione di Cristo apre una breccia nel muro della morte, attraverso la quale ogni uomo può seguirlo verso la libertà e la vita eterna.Se Gesù è risorto allora la nostra vita è aperta ad un futuro di pienezza e di eternità.

La risurrezione di Gesù ci offre la grande speranza che nulla andrà perduto di ciò che avremo fatto con fede e amore, ci dona la promessa che ogni lacrima sarà asciugata, ogni sorriso sarà custodito, ogni sofferenza sarà riscattata, ogni gesto di bontà troverà una sorprendente ricompensa.

Dalla fede in Gesù risorto può nascere uno stile di vita nuova, caratterizzata da un’ operosa collaborazione in campo sociale che porti serenità alle nostre famiglie, da una convivenza animata dai valori della solidarietà e della fraternità, da una rinnovata capacità di riconciliazione in tutte le forme di vita comune. Le nostre città hanno bisogno di aprirsi alla speranza pasquale che giunge a noi dal Cristo Risorto , da cui deriva la speranza in un rinascimento spirituale e morale condizione di ogni altro rinnovamento.

La risurrezione di Cristo non riguarda soltanto un futuro glorioso, riguarda un presente pieno di significato.

La Pasqua cade nel momento dell'anno in cui la natura si ridesta dal torpore invernale e si apre alla primavera, al calore nuovo del sole, alla fioritura degli alberi e al ritorno trionfale della vita. « Chi non capisce diceva san Zeno - che queste cose sono tutte collegate con i misteri celesti? L'inverno pigro, squallido e triste simboleggia la servitù dell'idolatria e del piacere terreno. La primavera è il sacro fonte dal cui ricco seno, per operazione stupenda dello Spirito Santo, nascono i bellissimi fiori della Chiesa» (Tract. I, 33).

La parola di Dio ci ha insegnato a scorgere il legame tra Pasqua e speranza nella storia, che risale alla notte stessa dell'esodo del popolo d’Isarele , che trova il suo compimento nella risurrezione di Cristo ,da cui scaturisce oggi il nostro passaggio dal peccato alla grazia, dalla tristezza alla gioia, dall’egoismo all’amore, dalla divisione alla riconciliazione.

La speranza cristiana come certezza nel futuro rimanda a un presente che riconosce la presenza di Cristo Risorto come il Signore della storia. Da questa concezione della speranza cristiana, deriva il valore dell’impegno per migliorare la società attraverso la promozione della libera creatività di ogni persona.

Essere testimoni della speranza è oggi il dono più bello che noi credenti possiamo fare ad un mondo disilluso e rassegnato.

X Michele Pennisi

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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