C'è un nono destinatario dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Caltanissetta su richiesta di quella Procura della Repubblica – D.D.A. a conclusione delle indagini svolte dalla sezione “criminalità organizzata” della Squadra Mobile di Enna, diretta dal Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato, dott. Giovanni CUCITI, nell’ambito dell’operazione antimafia “marea grigia”.
Si
tratta di un barista di Piazza Armerina (EN) VITALI Salvatore,
classe 1978, con precedenti di polizia,
indagato del delitto di cui agli artt. 56, 110, 628
comma 1° e 3° nn. 1 e 3 c.p., art. 7 della L. 203/91 perché, in concorso con
SCIVOLI Vincenzo, ABATI Massimiliano, ABATI Riccardo, ABATI Piero ed altri, per
procurarsi un ingiusto profitto, compiva atti idonei consistiti nell’eseguire (unitamente
a SCIVOLI Vincenzo ed ABATI Massimiliano) un lungo appostamento finalizzato ad
impossessarsi con violenza e minaccia dell’incasso giornaliero dell’attività di
un imprenditore di Piazza Armerina, non verificandosi l’evento per cause
indipendenti dalla volontà dei rei. Con l’aggravante di avere commesso il fatto
al fine di agevolare l’organizzazione “cosa nostra”.
La
figura del VITALI è emersa a seguito del compimento delle ulteriori attività
investigative disposte dalla Procura della Repubblica D.D.A. e svolte dalla
sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Enna, finalizzate ad
identificare il terzo soggetto che, in data 30.03.2010, unitamente a SCIVOLI Vincenzo
ed ABATI Massimiliano si trovava a bordo della Fiat Marea Grigia del primo per
tentare di bloccare e rapinare un imprenditore di Piazza Armerina del cospicuo
incasso giornaliero.
Il
VITALI, in ragione delle indagini svolte, è stato raggiunto da Ordinanza di
Custodia Cautelare in Carcere emessa in data 26.03.2013 dal G.I.P. presso il
Tribunale di Caltanissetta dr. David SALVUCCI ed è stato tratto in arresto nel
pomeriggio del 27.03.2013 dagli uomini della Squadra Mobile di Enna.
In occasione della azione delittuosa promossa dal
gruppo criminale, i tre indagati stavano effettuando – armati all’interno
dell’autovettura Marea grigia – un appostamento finalizzato a bloccare e
rapinare dell’incasso giornaliero l’imprenditore armerino; il tutto con la
complicità di ABATI Riccardo (all’epoca sottoposto alla libertà vigilata) e di altri
parenti dello stesso che, nel contempo, effettuavano un servizio di vedetta
all’interno del paese.
Tale appostamento avveniva lungo
la stradella non illuminata che conduce all’abitazione dell’imprenditore,
immediatamente fuori il centro abitato di Piazza Armerina.
Poiché la vittima designata
tardava a fare rientro a casa, SCIVOLI Vincenzo, ABATI Massimiliano ed il VITALI Salvatore, decidevano di rintracciare personalmente il
malcapitato, effettuando un sopralluogo nel centro di Piazza Armerina,
nonostante fossero di “vedetta” gli altri indagati in zona.
Proprio
durante tali fasi, l’inconsapevole imprenditore riusciva ad allontanarsi dalla
propria attività, sfuggendo al gruppo criminale, anche grazie all’intenso
traffico ed alla presenza di numerosi passanti all’interno della piazza ove
insiste la sua attività commerciale.
Il
provento dell’azione delittuosa avrebbe dovuto contribuire al mantenimento
della organizzazione mafiosa “cosa nostra” della quale l’ABATI Riccardo e lo
SCIVOLI Vincenzo erano esponenti, rispettivamente per i territori di Piazza
Armerina ed Aidone.
Dopo le incombenze di rito, il
VITALI è stato ristretto presso la casa circondariale di Caltanissetta a
disposizione della competente A.G..
Enna 28 marzo 2013