giovedì 18 aprile 2013

40 anni di FIDAPA. La presidenza di Valeria Venuti 1991/93

(nella foto con l’allora vice presidente Agata Caruso Mulè, la past presidente
Franca Miroddi Grasso , la scrittrice Dacia Maraini,
la tesoriera Anna Di Rosa Placa e la socia Aurora Di Dio.) 
Questo biennio è stato caratterizzato da una serie di innovazioni, apportate dall’ Assemblea Nazionale, sulla durata delle cariche - che passava da tre a due anni - e sulla opportunità di ridurre da tre ad uno i Temi Nazionali, con l’intento di trattarli più ampiamente ed operativamente: infatti, al primo anno di incontri/studio doveva seguire il secondo, destinato alla concretizzazione con progetti esecutivi.

Tra i primi incontri, significativo è stato quello dedicato al progetto interculturale. In un momento storico, in cui i rapporti tra popolazioni e culture diverse sembrano attraversare una fase di profonda crisi, di incomprensione, di intolleranza tanto da sfociare - in alcuni paesi – a scontri armati non solo tra popolazioni, ma anche tra fazioni avverse, mi è sembrato utile ricordare periodi storici in cui la coesistenza di popoli di lingua e culture diverse ha creato società più evolute. Il pensiero è andato alla corte di Federico II (dove si parlavano contemporaneamente tre lingue, il latino, il greco e l’arabo), che ha dato vita alla nostra cultura siciliana pregna di elementi latini, greci, arabi, normanni, francesi. Questo mi ha spinto ad approfondire un tema, che ha suscitato interesse e curiosità per le varie sfaccettature nelle quali è stato articolato: la cucina siciliana di derivazione araba.

Puntando l’attenzione su una concezione della storia basata anche su memorie, usanze, aspetti della cosiddetta “ civiltà materiale”, ho affidato alla socia Mirella Calcagno Scollo il compito di analizzare la componente araba della cucina siciliana, razionale conseguenza del bisecolare dominio musulmano nell’isola, che ha influenzato sapori, prodotti, termini della nostra lingua.

Studiando il valore della cultura araba in Sicilia, ci siamo cimentate nell’organizzazione di un intero menù arabo, con pietanze realizzate dalle Socie, collaborate dalle amiche musulmane abitanti in Sicilia.

Questo progetto di interculturalità è piaciuto molto a varie Socie, che hanno poi continuato sulla nostra scia, anche per la necessità in quel momento di porsi il problema di confrontarsi nei vari territori dell’isola con una società, diventata sempre più multietnica e multirazziale.

In questo modo la Sezione ha cominciato a trattare il Tema nazionale: “Donne e potere: quali supporti culturali, socio – economici e politici per cambiare l’attuale rapporto”.



Le mie condizione di salute, nonostante l’entusiasmo e la gioia di lavorare con tutte le Socie, mi hanno costretto a poco a poco a diradare gli incontri, per ceder poi la mano alla mia vicepresidente. Mi auguro che il club possa continuare a promuovere, coordinare e sostenere le iniziative delle Donne, volte ad elevare il livello della cultura e il loro senso di responsabilità per rimuovere le discriminazioni e tutelare i più deboli, perché solo così si può stabilire una più proficua collaborazione tra i popoli, senza distinzione di razza, di sesso e di reddito.

Valeria Venuti – Presidente della Sezione di Piazza Armerina dal 1991 al 1993

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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