mercoledì 10 aprile 2013

Dipendenti comunali. Botta e risposta tra Venezia e Nigrelli.


E' abbastanza inusuale che a poche settimane dal rinnovo delle amministrative il presidente del consiglio ed il sindaco litighino a colpi di lettere aperte. Secondo Venezia gli uffici comunali funzionano male. Il sindaco ribatte che le commissioni consiliari durano solamente pochi minuti.

Ecco le lettere di entrambi

Lettera aperta del presidente del consiglio Pino Venezia al Sindaco Carmelo Nigrelli

Illustrissimo Signor Sindaco, non avrei voluto disturbarLa, preso com’è dai tanti problemi che La assillano, per via dei terremoti politici e congiunturali che attraversano il nostro paese da Bolzano a Marsala. Tuttavia, da Presidente del Consiglio Comunale, mi corre l’obbligo di ricordarLe alcune piccole cose che riguardano la quotidianità e l’armonico funzionamento di quegli ingranaggi dai quali non si può prescindere, pena il blak-out funzionale. La sensazione è che gli uffici comunali funzionano male, sconnessi gli uni dagli altri e ciò crea non pochi problemi agli organi istituzionali e ai cittadini. Potrei citarLe un elenco dettagliato dell’operato di tanti nostri dirigenti che, probabilmente, sono molto più interessati alle loro prebende che al funzionamento della macchina amministrativa, perdendo di vista ciò che veramente compete loro, cercando di scaricare sempre sull’anello più debole, al quale quasi sempre non gli si riconosce alcun merito, le criticità e le responsabilità per le quali vengono retribuiti. Essendo Lei al vertice di questa delicata struttura, in termini di responsabilità e valutazione, sarebbe opportuno verificare le anomalie cercando, laddove possibile, di superarle.


Risposta del sindaco Nigrelli al presidente del consiglio Pino Venezia


Caro Presidente, ho letto dalla stampa che Lei mi avrebbe scritto una nota riguardante gli uffici comunali e, non avendola trovata tra la corrispondenza che mi viene consegnata ogni mattina, ho fatto fare una ricerca presso il protocollo dove non risulta alcuna nota a sua firma indirizzata al Sindaco. Il mio staff ha successivamente appurato che non di nota ufficiale si trattava, ma di una irrituale “lettera aperta” che la seconda carica istituzionale della Città invia attraverso il suo blog al Sindaco.

Nonostante la informalità della comunicazione, ritengo utile risponderle. Non vi è dubbio che una struttura burocratica complessa come quella del comune (nove settori con oltre 200 dipendenti che hanno 4 o 5 tipi di contratto diversi) possa presentare dei problemi, delle farraginosità, anche delle “disconnessioni” come le chiama Lei. Ci sono, in molti casi sono state affrontate e risolte, in altri ci vorrà ancora del tempo.


Per affrontarle e risolverle, però, occorre individuale bene, in modo che si possa comprendere come intervenire. La genericità delle affermazioni, al contrario, non aiuta in questo percorso. Quello che mi sento di affermare, anche a nome di tutta la Giunta, è che sono inaccettabili affermazioni come quelle contenute nella sua nota. Intanto perché le indennità connesse con le funzioni non sono “prebende”, ma sono “diritti”, somme aggiuntive agli stipendi previste dal Contratto degli Enti Locali come corrispettivo al ruolo e alle responsabilità assegnati alle Posizioni Organizzative.



In secondo luogo gli uffici, tutti, in questi anni sono stati sottoposti a uno stress superiore alla norma per due motivi: il primo sta nella quantità e qualità di lavoro che è stato loro richiesto in attuazione del programma elettorale, non solo in termini di produzione di progetti, iniziative, interventi, azioni,

ecc., ma anche a causa della profonda riforma dello Stato e della P.A. che sta coinvolgendo l’intero Paese e i comuni e che non ci vede in ritardo su nessuno dei fronti.

Qualora Ella riscontri specifici problemi, non avrà altro che rappresentarli, più che al Sindaco, ai singoli TPO e al segretario Generale affinché vengano risolti. In ogni caso mi permetto di fare presente che alcuni problemi sui rapporti tra TPO e Consiglio comunale non si sarebbero creati se le commissioni avessero funzionato nel rispetto delle norme e del regolamento. Alle commissioni, infatti, è demandata l’istruttoria degli atti che prevede la presenza degli uffici proponenti al fine di chiarire tutti gli aspetti ad essi relativi.

Nella seduta di Consiglio, come sa bene non solo per il ruolo, ma per la lunga esperienza, gli atti dovrebbero giungere, per esempio, già con il parere dei gruppi consiliari espressi attraverso i loro rappresentanti in commissione, ciò snellirebbe e accelererebbe moltissimo le sedute di Consiglio. Molto spesso, invece, le commissioni durano pochi minuti, non hanno il tempo di approfondire e istruire per bene gli atti e si concludono senza parere che viene rinviato all’Assemblea.

Tutto ciò, non le sfuggirà, non agevola il buon funzionamento del Consiglio né i rapporti con gli Uffici. Ringraziandola per l’attenzione giustamente volta al buon funzionamento della macchina, porgo distinti saluti. Il Sindaco Fausto Carmelo Nigrelli

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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