martedì 2 luglio 2013

Enzo Conti ricorda Salvatore, il ragazzo morte nell'incidenti di contrada Gruppazzi

Non conoscevo il povero Salvatore che ancora giovanissimo ha concluso la sua vita. Salvatore non doveva morire! Sono andato in chiesa anche per testimoniare la mia umana solidarietà ai suoi cari, poveri, inconsolabili genitori. Sono padre e comprendo il loro immenso dolore, la loro disperazione, la loro sofferenza, la loro tristezza.
Ai suoi tantissimi amici presenti in chiesa e fuori avrei voluto dire dal più profondo del cuore (a conclusione della messa) che la morte di Salvatore e dell'altro ragazzo che poco tempo fa è stato anch'esso vittima dello stesso tragico destino, deve far loro riflettere e meditare sul valore della vita. A questi giovani, a questi ragazzi dico che non devono e possono giocare con la loro vita, non devono sfidare la vita come spesso fanno incuranti dei rischi che corrono. Siate più responsabili, siate prudenti quando siete alla guida di uno scouter, di una automobile, affinchè altri genitori non debbano più piangere i propri figli, come oggi stanno facendo questa povera madre e questo povero padre che mai più potranno stringere al loro cuore il caro Salvatore.
Ciao Salvatore, oggi per un momento sei stato anche figlio mio




enzo conti

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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