mercoledì 30 ottobre 2013

Roccaforte: "A Piazza serve un museo, ma che sia competitivo e diverso da Siracusa, Agrigento o Mozia"

Bene Riccardo,
concordo pienamente sopratutto quando fai riferimento ad un "polo museale di rilievo" che però potrebbe non essere mai realizzato "di rilievo" come Tu e tutti noi ci aspettiamo.
Non so se sei d'accordo ma quando si è chiesto qualcosa del genere la politica ha risposto con bordate di euro: 18.000.000 per la villa, 5.000.000 per il palazzo, 6.000.000 per il parcheggio. Solo boom a sei zeri ma con poca sostanza.
La villa parrebbe nuovamente da restaurare ed è ancora incompleta, il palazzo idem, per il parcheggio hai già detto Tu.
A Piazza Armerina non basta avere un museo ma serve avere un museo "competitivo" un qualcosa per cui valga la pena venire a Piazza Armerina.

Qualcosa che sia diverso da quello che già si è visto a Siracusa, ad Agrigento oppure a Mozia.
Per un turista qualunque il fittile o l'utensile esposti in uno qualunque dei musei “standard” è uguale, non c'è differenza: o sei della materia, un archeologo, uno storico dell'arte, un appassionato e quindi apprezzi la differenza oppure esci dal luogo senza alcuna emozione o addirittura annoiato.
Avrai certamente visitato musei in altri Paesi e avrai certamente notato come, sopratutto con l'ausilio della nuova tecnologia, si tenda a realizzare nuovi sistemi museali di "tipo interattivo" dove il turista va perchè attratto dal quell'immenso "videogioco" o addirittura dalla giostra: non tanto e non solo per vedere il reperto quanto perchè quel luogo è una novità, un giocattolo ex se, uscendo dal quale avrai imparato qualcosa divertendoti.
Un buon esempio ce lo ha offerto Agostino con Romaland.
Occorre individuare un sistema che racconti le cose in modo diverso, appassionante.
Quanto sarebbe bello ed utile per la Collettività realizzare a Piazza Armerina qualcosa di nuovo di cui si parli ovunque e che attragga solo per questo, per la novità!
Abbiamo, d'altra parte, visto i risultati del museo di Aidone nonostante la Venere, gli argenti e gli acroliti: tutta roba di inestimabile valore eppure non è in grado di stimolare attrazione turistica.
Sapremo realizzare una “novità”, un museo competitivo?
Esistono in Sicilia, terra dove le e-mail sono roba rara, dei manager o degli “esperti” capaci di realizzare “qualità” e “competitività”? Che abbiano quel know how necessario e la mentalità giusta per realizzare qualcosa di bello e sopratutto utile, una cosa che sia un'attrazione considerata tale secondo i parametri di mercato e non secondo quelli autoreferenziali dei progettisti e critici nostrani?
Speriamo che adesso dopo la sperata azione corale dei cittadini la politica non risponda con una nuova sterile bordata di euro.
O meglio, speriamo che la bordata di euro ci sia ma speriamo soprattutto che i soldi vengano spesi “bene” piuttosto che essere semplicemente “spesi”, speriamo che vengano “investiti”.
E questa, “investimento”, è un'altra parola che la nostra politica, e forse anche anche la dirigenza siciliana, disconoscono o disapplicano a discapito della Collettività e delle generazioni future: secondo un luogo comune generalizzato i soldi si devono “spendere” piuttosto che investirli.
Speriamo che, se ci saranno dei soldi per il Palazzo Trigona, che questa volta vengano investiti e resi produttivi per il futuro del nostro territorio.

Ma perchè avvenga questo sono necessarie idee nuove e fresche, menti competitive e giovani: tutto questo è facile trovarlo basta solo volontà ed utilizzare gli istituti normativi adeguati. E ci sono.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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