lunedì 11 novembre 2013

LA COOPERATIVA FRATE GIO’. A servizio dei minori

La cooperativa FraTe Giò, nasce ufficialmente nel 2011, anche se opera nel territorio di Piazza Armerina da oltre un decennio.
FraTe Giò si ispira ai principi cristiani della condivisione evangelica e della dottrina sociale della Chiesa, sull’esempio di Francesco d’Assisi, ”perché è donando che si riceve”, di Teresa di Calcutta,  perché “il frutto dell’Amore è il servizio” e di Giovanni Bosco, con i pilastri del suo sistema preventivo “ragione religione e amorevolezza”, colonne necessarie nell’educazione dei giovani per farli crescere “buoni cristiani e onesti cittadini
FraTe Giò accoglie minori in FAMIGLIA tali da essere il più possibile educativi e rassicuranti, trasmettendo fiducia e speranza, allo scopo di interrompere storie di disagio, offrendo risposte diversificate ai diversi bisogni, al fine di sostenere e accompagnare i bambini.

La FAMIGLIA è il nucleo centrale di questo progetto, infatti cuore dell’accoglienza sono Stefania e Filippo insieme ai loro figli Chiara e Mario, i quali vivono la loro vocazione cristiana, di dedicarsi al prossimo con amore, coraggio e determinazione. Entrambi sono cresciuti e si sono formati presso l’oratorio salesiano di Piazza Armerina sotto la guida del loro Padre, Maestro ed Amico Don Bosco, ed affrontano questa missione con tanto impegno, ma soprattutto con gioia e serenità.
La Famiglia ha il privilegio di avere il supporto di una equipe esperta e professionale, che condivide i valori dell’amicizia e della solidarietà, ma si avvale anche del sostegno di veri amici che condividono la scelta di Filippo e Stefania, non facendo mai mancare la preghiera.
 Durante l’accoglienza viene sviluppato un percorso formativo individualizzato per ogni realtà, ponendosi degli obiettivi a medio e a lungo termine.
Il progetto FraTe Giò si pone come obiettivo il coinvolgimento della famiglia di origine del minore, qualora ci siano i presupposti, perché valorizzando quest’ultima possa esserci una crescita comune con i minori. Tale sinergia diventa importate per un sinergico sviluppo della personalità del minore, ovviamente con la consapevolezza che questa “partnership” in certe situazioni potrebbe diventare un compito particolarmente impegnativo, ecco perché diventa fondamentale la collaborazione di tutti i servizi.  Considerata la grave situazione economica-sociale che vive la società moderna diventa fondamentale diffondere la cultura dell’accoglienza e della solidarietà coinvolgendo la realtà locale, la comunità civile e quella ecclesiale nel farsi carico delle situazioni di emergenza
Attualmente Frate Giò vive un’esperienza di accoglienza intensa, che ha permesso a tutti i protagonisti di questa grande famiglia di fortificarsi e cementare sempre più i valori cristiani.
 Notevole è l’attenzione verso la formazione didattica, così come quella spirituale attraverso l’esperienza dell’oratorio e del catechismo, perché come scriveva Don Bosco: ”Chi vuol essere amato, bisogna che faccia vedere che ama. Gesù Cristo si fece piccolo con i piccoli e portò la nostra infermità. Ecco il maestro della familiarità”.
Non da meno sono le attività ludico ricreative svolte in questo periodo, che hanno permesso di costruire una complicità familiare e un equilibrio dinamico positivo, sennonché ha permesso di scoprire le bellezze del territorio sia siciliano che italiano, suscitando meraviglia e stupore per tanta bellezza.
Facendo parlare Don Bosco:” Ricordatevi che l’educazione è cosa di cuore, e solo Dio ne è il padrone, e noi non potremmo riuscire a cosa alcuna se Dio non ce ne insegna l’arte e non ce ne dà le chiavi in mano.”

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


___________


"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

TUTTI GLI ARTICOLI