domenica 26 gennaio 2014

Muos. Installate le antenne della morte. Grazie Crocetta. Niscemi, domenica 26 gennaio 2014. Il MUOS è stato completato

Ospedali e opere pubbliche iniziati e mai terminati? Tutta un’altra storia con le istallazioni che servono alla guerra perenne nel Mare Mediterraneo. Scortati dalle forze dell’ordine italiane, con la benedizione dei politici (si fa per dire) locali e lontani, in meno di tre giorni, da venerdì 24 a domenica 26 gennaio 2014, i tecnici e gli operai italiani e Marines hanno completato, con una grande gru, l’istallazione delle famigerate e gigantesche parabole del MUOS (Mobyl User Objective System), il sistema satellitare di comunicazione che i Marines USA stanno avviando in contrada Ulmo a Niscemi, in Sicilia.
Il MUOS, tramite emissione di onde elettromagnetiche di cui non si sa nulla di certo, tranne quello che dicono i militari, servirà a mettere in comunicazione tutti i mezzi armati, dal semplice soldato alla grande portaerei con testate atomiche, per la guerra perenne nel pianeta contro le nazioni non allineate al mercato USA e alle monete occidentali. Fantascienza? “No, venite in Sicilia a vedere la crescente militarizzazione del territorio e come ci si sta preparando alle prossime guerre”, dice una mamma NO MUOS, con le lacrime agli occhi.
Un’accelerazione dei lavori dovuta forse alla ripresa della protesta popolare che vede assenti le forze dei partiti a fianco della gente. Ma i comitati e i movimenti non demordono, continuano a monitorare e a presidiare, per quanto possibile, la sughereta di Niscemi. Sabato 25 gennaio, due attivisti si sono incatenati al cancello di ingresso della base dei Marines (Marines, si badi bene, non NATO, anche se ne hanno issato la bandiera a fianco di quella dell’ex italico suolo, ormai zerbino di chi rappresenta gli interessi dei guerrafondai). Nella stessa giornata, gli attivisti hanno incontrato gli studenti di Niscemi davanti i cancelli dell’impianto militare, mentre sono in preparazione due grandi manifestazioni: il 22 febbraio a Caltanissetta per protestare contro la repressione delle azioni realizzate dagli attivisti e il primo marzo, manifestazione popolare in contrada Ulmo, Niscemi, per gridare, a chi si ostina a non sentire, che la gente non vuole il MUOS, le antenne già attive e la guerra.


Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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