mercoledì 20 agosto 2014

Non è tanto "restate umani". E' più "non fate gli stronzi

Parlo con te. 
Sì, con te che stai tirando fuori le unghie e affilando il coltello critico per affondarli nel corpo “dell’Occidente”. 
In nome del dialogo, in nome della comprensione, in nome dello smascheramento dei grandi principi dello scacchiere Mondo. 
Sto parlando con te che tiri fuori il dito accusatorio, lo agiti in aria e poi, passando agilmente sull’orrore che sta avvenendo e sugli aguzzini che lo stanno perpetrando, lo giri con grande afflato espiatorio verso te stesso. Ricordati che sei figlio di quell’Occidente che sputtani. 
Ricordati che in quella grande casa hai potuto crescere e prosperare. 
Ricordati che adesso, in quella casa, sei libero di dire le tue stronzate e che quella casa ha garantito diritti che ti sembrano adesso inalienabili, “i diritti universali dell’uomo”. Non di Dio. Dell’uomo. Ricordati che vieni da una cultura che ha prodotto Montaigne e Voltaire, Montesquieu e Hume, Kant e Wittgenstein, Russel e Chomsky. Sì, quello stesso Chomsky che ora ti ritrovi al fianco nel prenderti a coltellate e che nessuno va là ad accoltellare. 
Ricordati che mentre eserciti quello che ritieni il tuo pensiero critico – che quell’Occidente ti ha sempre garantito nel più splendido dei modi- sei da non più di 12 ore andato in un supermercato che, al di là, d’ogni più ovvia considerazione critica (sì, ancora) è l’indice d’un benessere economico che mai alcuna era ha conosciuto. 
Ricordati che accanto a quel benessere, mai nessun’altra era ha conosciuto indici di qualità umana in ogni campo come quelli che quest’Occidente controverso ha saputo sviluppare. 
Sì, controverso, come l’Occidente stesso sa, perché l’Occidente può guardarsi, sa guardarsi e sa vedersi in una prospettiva di miglioramento continuo e spinta evolutiva. Ricordati che Jimi Hendrix e Miles Davis e Bruce Springsteen e i Beatles e Picasso e Turner e Degas e Beethoven e Mozart e Schopenhauer e Spinoza e Galileo e Einstein e Bohr e i Led Zeppelin e Il Surrealismo, e le Esposizioni Universali, e l’Impressionismo, l’Espressionismo, il Dadaismo, e la Pop Art e la Beat Generation e Steve Jobs e un milione di altri, che pure hanno esercitato la loro critica alla loro casa, hanno da alcuni secoli costruito la trama dove tu ora ti muovi e sputi, fervida di idee e fermenti. Questo è l’Occidente; questo ha prodotto. 
E insieme a questo la valorizzazione e il riconoscimento dello splendore di una metà del mondo: le donne. Le magnifiche donne. Le straordinarie donne. 
Ricordati che quest’Occidente ha fatto errori, tanti, ma che su quegli errori una parte di se stesso ha sempre tratto consapevolezza e spinte differenti. Ricordati che dall’altra parte, in questo momento, c’è un gruppo di malati di mente che vuol uccidere tutto questo.  Che non vuole alcuna spinta in avanti, che vuole che tua figlia non studi, che non ti permetterebbe un milionesimo del pensiero critico che eserciti, che vuole ridurre la tua splendida soggettività a un nulla al cospetto d’un dio piegato alle proprie lordure psicologiche. 
Ricordati che in questo momento questa gente sta avanzando, in nome della Jihad, sta stuprando, letteralmente, tutto quello che incontra sul suo cammino. E alcuni di essi io, siciliano, ce li ho semplicemente dall’altra parte del mare, e non ci vuole niente ad attraversarlo quel mare e ad arrivare pure a te. Forse abbiamo sbagliato. Anzi, sicuramente abbiamo sbagliato, in un milioni di modi. 
Ma ogni volta che ti verrà di spaccare il capello in quattro all’Occidente stronzo, ricordati che lo potrai fare con le armi che quell’Occidente generosamente –e col sangue di molti- ti ha dato in mano. Perché quell’Occidente ti vuole libero. 
Ti vuole infinitamente più libero di qualunque altra cultura egemone –perchè, ricordati, c’è sempre una cultura egemone- in epoche passate e di qualunque altra cultura contemporanea. 
E ti permette pure di esserlo. E se domani uscirai per strada con tua figlia e qualcuno la importuna a te parrà sacrosanto invocare un rispetto preteso. 
E se invece domani uscirai per strada e qualcuno rapisce tua figlia, o tua moglie, e se la porta, e la stupra, e le fa fare una telefonata a te e tu sai che subito dopo quello la stuprerà ancora (perché anche questo hanno fatto) e se mette le mani addosso a te ti schioderà la testa dal collo, ricordati, tu, a questo, non cercherai di capirlo, di parlarci, di giustificarlo politicamente e culturalmente. 
Tu, se non sei una merda, vorrai andare là e vorrai scippargli la pelle dal corpo per cospargerlo di sale e lasciarlo liquefare al sole.
Considera chi sei e cosa ti ha prodotto, mentre mangi quello yoghurt bio e stai su un Apple a scrivere. Non fare lo stronzo. Perché, ricordati, molto più che “restare umani”, qui, adesso, è il caso di “non fare lo stronzo”.
Tu, non lo fare!
Gianfranco D'amico

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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