“Ma possiamo ancora alzarci ora ed essere di nuovo la Città che nel 1298 ospitò il Parlamento Siciliano, decretando alcune leggi, tra cui la continuazione della guerra del Vespro contro gli Angioini, e dall’amor patrio, nel 1299, i Piazzesi carichi di coraggio e libertà sconfissero cacciando fuori dalle mura della città, con disonorevole ritirata, l’esercito angioino di Roberto d’Angio, futuro re di Napoli, rimandandolo a casa a ripensare ai suoi errori.
Tutto ciò, nel 1302 determinò la pace e l’approvazione da parte di Federico III d’Aragona di alcune Leggi “Le Consuetudini di Piazza” trascritte nel “Il Libro dei Privilegi” che determinarono la successiva storia della Città di Piazza Armerina fino all’Unità d’Italia, con un’incredibile crescita culturale, economica, religiosa e politica che possiamo leggere nei libri della storia cittadina, ed ancor di più passeggiando per le vie del Centro storico”.
Oggi dobbiamo far risorgere una comunità affossata da interessi personali di pochi che guardano al mantenimento dei loro privilegi; siamo la città dei Mosaici, del Palio dei Normanni, di un bellissimo centro storico, capoluogo di Diocesi e tutto ciò se noi lo vogliamo potrà essere il trampolino di lancio del nostro futuro.
Il Libero Consorzio di Comuni, dai monti Erei al mar del Golfo, il sogno coltivo da tante generazioni di Piazzesi non è più un’utopia, ma una realtà.
Siamo di fronte alla svolta del futuro, ma per far si che tutto ciò si compia è necessario fare squadra, per ridare dignità ad una città che per 88 anni ha subito soprusi e ingiustizie da una classe politica che piuttosto di fare gli interessi delle comunità amministrate a badato bene a curar gli interessi di campanile, per tutto ciò dobbiamo andare a votare e
votare SI.