domenica 22 marzo 2015

21 Marzo 2015: giornata della memoria e dell’impegno. Francesco Viviano al liceo

La giornata è ancora fredda, a tratti riscaldata da un tiepido sole, ma si avverte nell’aria il fresco profumo della primavera, è forse quell’entusiasmo degli studenti che gremiscono l’auditorium del Liceo Classico e Scientifico di Piazza Armerina, come per le grandi occasioni. Sul palco si alternano la band del Liceo, il gruppo vocale dell’Istituto Professionale per i Servizi Sociali, e il complesso dell’ITIS: protagonisti sono loro, i nostri giovani.
Anche la Preside, prof.ssa Lidia Di Gangi, non vuole rubare la scena agli studenti e si affaccia per un fugace saluto, mentre si lascia coinvolgere dal ritmo della musica e dalle parole dei “100 passi”. È una giornata speciale e, con i loro passi, gli studenti vogliono ricordare le vittime di mafia e cantare la vita con i loro sogni e le loro speranze.
Poi la musica tace e la scena è tutta per lui, per Francesco Viviano, giornalista di Repubblica, cronista “scomodo”, inviato speciale dai fronti di guerra, vincitore di premi giornalistici. La sua storia, narrata nel libro “Io, Killer mancato” è avvincente, gli studenti ascoltano con attenzione. “Avevo 13 mesi quando mio padre venne ucciso da tre  colpi di pistola. Mia madre lavorava all’agenzia giornalistica ANSA di Palermo. Non pensate che sia figlio di giornalista! Mia madre si spaccava la schiena per le pulizie e iniziava le sue giornata alle cinque del mattino per potermi mantenere… Da ragazzo sono stato tentato dai facili guadagni con furti e rapine e dal desiderio di vendicare la morte di mio padre, ma… mi sono fermato in tempo!” Le parole del giornalista colpiscono, inducono alla riflessione, suscitano interesse e curiosità. Viviano risponde con schiettezza alle domande degli studenti sul ruolo determinante della madre nelle sue scelte di vita, sui modelli ai quali guardare nella nostra società, sulle responsabilità del giornalista, sull’impegno che ciascuno è chiamato a mettere nella propria vita. Il tempo vola, ma nessuno se ne accorge, mentre suona la campana. È ora di chiudere. È stata davvero una giornata straordinaria!

Grazie a Francesco Viviano, per la testimonianza di vita, alla Preside Di Gangi, per aver condiviso e permesso questa manifestazione nella sede del Liceo, all’Amministrazione comunale, al Coordinamento delle Scuole cittadine, alle Associazioni “Libera” e “Rocco Chinnici”, per aver ideato e sostenuto questa iniziativa, grazie, infine, al personale delle Scuole, ai docenti e agli studenti per averla realizzata.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


___________


"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

TUTTI GLI ARTICOLI