L’attività
investigativa ha avuto avvio nei primi giorni del mese di gennaio scorso
allorché il menzionato imprenditore, impegnato in lavori di edilizia
nell’ambito di un comune del nisseno, riferiva in ordine ad una pretesa
estorsiva avanzata nei suoi confronti dal SANFILIPPO Marcello. Nello specifico,
l’imprenditore asseriva di essere stato avvicinato all’interno di un bar di
Mazzarino dal predetto SANFILIPPO, il quale, con tono allusivo ed
intimidatorio, gli richiedeva di “mettersi a posto” con la consorteria mafiosa
in relazione ai lavori in argomento,
corrispondendo la somma di due/tre mila euro (“due/tre santi”).
L’imprenditore,
escusso a sommarie informazioni – rese dinanzi al P.M. titolare dell’indagine
ed agli Ufficiali di P.G. appartenenti ai predetti uffici investigativi –
confermava quanto inizialmente dichiarato in via informale e, al contempo,
riconosceva lo spessore criminale del SANFILIPPO (noto appartenente
all’associazione mafiosa denominata “stidda”), avendo piena contezza che lo
stesso aveva, di recente, terminato di scontare una lunga reclusione per
associazione di tipo mafioso.
In virtù delle
risultanze investigative, si disponevano attività tecniche utili al
monitoraggio dei successivi incontri tra i due.
Riscontata pienamente la natura estorsiva della
pretesa, il G.I.P. presso il Tribunale di Caltanissetta emetteva ordinanza
applicativa della custodia cautelare in carcere a carico di Marcello SANFILIPPO
alla cui esecuzione provvedeva, come già anticipato, personale delle Squadre
Mobili di Enna e Caltanissetta.