venerdì 20 marzo 2015

Conferimento della cittadinanza onoraria alle gemelline pakistane ad Aidone

Aidone. Il Comune di Aidone aderisce all'XI edizione della settimana d'azione contro il razzismo promossa dall’Unar, Ufficio Nazionale antidiscriminazioni razziali, e per l'occasione indice un consiglio comunale ad hoc, sabato 21 marzo, in cui sarà conferita la cittadinanza onoraria a due gemelle figlie di una famiglia pakistana-indiana residente in Aidone. La famiglia è ospite della comunità diffusa gestita dall'associazione Don Bosco 2000.  
Il conferimento della cittadinanza, protagonista della giornata, darà un valore aggiunto all'evento ribadendo l'impegno territoriale nel processo d'integrazione.
Un processo, questo, che si presenta molto articolato e che ha spinto la comunità locale a perseverare con l'operato verso una vera e propria integrazione sociale, culturale ed economica dei migranti. L'XI edizione della settimana d'azione contro il razzismo promossa dall'Unar sarà quindi lo scenario sociale per fortificare il senso di appartenenza e di partecipazione dei migranti.
L'evento è infatti organizzato insieme con il progetto SPRAR, attivo da un anno nel comune di Aidone. Il servizio SPRAR parte il primo febbraio 2014 e inaugura la comunità di migranti aidonese. Ad oggi ospita 40 beneficiari di diversa nazionalità: Senegal, Egitto, mali, Sudan, Pakistan, Bangladesh.
L'associazione Don Bosco 2000, ente gestore SPRAR, offre un servizio di assistenza integrata, che non sin limita al mero vitto e alloggio ma si accompagna di diversi altri servizi finalizzati all'INTEGRAZIONE e all'autonomia degli ospiti. “Punto di merito è il continuo sostegno e supporto da parte dell'Ente Locale che, ad oggi, si qualifica egregiamente come il comune dell'accoglienza e dell'integrazione, per lo straordinario valore attribuito alla tutela delle differenze. Il conferimento della cittadinanza onoraria ha un alto valore simbolico e può promuovere seconde generazioni perfettamente integrate nel tessuto socio economico e culturale del nostro territorio, motivando giovani leve e famiglie nell’amore e nel rispetto per il Paese che li ha accolti e accettati nei loro usi e costumi. Si tratta dell’ effettiva capacità di azionare diritti e doveri in capo alla persona, producendo l’identificazione della persona con la comunità e il conseguente impegno nei confronti di essa” aggiunge la dott.ssa Roberta La Cara, sociologo della Comunità. 

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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