venerdì 17 luglio 2015

Lettera aperta dei comitati pro-referendum ai 90 parlamentari regionali siciliani

Il testo integrale della lettera aperta che il Comitato per lo Sviluppo dell’Area Gelese-Unione di Associazioni, il Comitato Pro Referendum Piazza Armerina e il Comitato Liberi Consorzi Niscemi, inerente l’argomento Liberi Consorzi-Città Metropolitane, ha inviato tramite e-mail ai 90 parlamentari regionali siciliani.

NESSUN PARLAMENTARE REGIONALE VOTI UN DDL CHE NON PREVEDA IL PASSAGGIO IMMEDIATO DI GELA, PIAZZA ARMERINA E NISCEMI CON L’ENTE INTERMEDIO CATANESE.
Tra pochi giorni inizia la discussione all’Assemblea Regionale Siciliana (ARS) del DDL 833 e seguenti, inerente la riforma dei Liberi Consorzi e delle Città Metropolitane.
Appare chiaro come il Parlamento Regionale in preda al conservatorismo più disperato, non voglia assolutamente cambiare nulla riguardo la suddivisione territoriale dell’ente intermedio, nonostante sono trascorsi due secoli dalla creazione delle province. In sostanza, il testo che l’ARS si appresta ad esitare, in barba a quanto legiferato il 24 marzo 2014 con la Legge Regionale n. 8, prevede per quei comuni che con grande sforzo hanno prodotto una delibera consiliare a maggioranza qualificata sottoposta al parere positivo di un referendum confermativo, di dover ancora una volta deliberare, per scegliere l’ente con cui voler condividere il futuro. Ovviamente, per qualsiasi essere con un minimo di lucidità questo nuovo gesto lo si può definire “pura follia”, ma del resto questa è la terra del Gattopardo, dove tutto cambia per non cambiare niente. Ed allora, da parte del Comitato Per lo Sviluppo dell’Area Gelese, attivo da 10 anni su questa tematica, Il Comitato Pro Referendum Piazza Armerina ed il Comitato Liberi Consorzi Niscemi, non può che partire un messaggio pubblico rivolto a tutti e 90 parlamentari siciliani: “Dopo l’immane lavoro svolto dalle comunità di Gela, Niscemi e Piazza Armerina, in materia di Liberi Consorzi, nemmeno i parlamentari regionali possono ignorare le libere scelte effettuate seguendo scrupolosamente le Leggi prodotte dal Parlamento Siciliano, non solo non vanno ignorate, ma anzi vanno prese ad esempio di democrazia partecipativa, per il valore e le modalità con la quale sono state espresse. Il non considerare nelle giuste forme queste decisioni, equivale ad “assassinare” la democrazia, la Costituzione, lo Statuto e tutte le regole che portano a chiamare “buon senso” tutte le scelte fatte a fin di bene. Capiamo bene che allo stato attuale fare aumentare il numero di enti intermedi non è mediaticamente conveniente, ma era opportuno verificare prima cosa poteva accadere con l’applicazione di una Legge, e non dopo aver fatto scegliere le città, con dispendio economico e di energie. Queste città hanno scelto di spostarsi nel catanese, poco importa se si chiamerà Libero Consorzio o Città Metropolitana; del resto, cosa sarà la Città Metropolitana di Catania se coinciderà con i confini dell’ex provincia, se non un Libero Consorzio Denominato Città Metropolitana? Sospettiamo che tutto questo sia solamente una scusa per mettere tempo e sfiancare queste comunità. Ma non avete ancora capito che dopo 10 anni queste comunità sono ancora più coese e determinate? Alla luce di tutto ciò, diffidiamo i parlamentari regionali a scegliere i nuovi territori scaturiti dalle scelte di queste città, nel rispetto delle leggi e nel bene esclusivo della libertà e democrazia. Qualunque iniziativa che vada contro le scelte di questi territori verrà sottoposta all’attenzione dell’autorità giudiziaria; inoltre i comitati promotori perseguiranno mediaticamente e con ogni mezzo a disposizione tutti coloro i quali si saranno macchiati di non aver tenuto conto delle scelte democraticamente espresse. Oltre all’iniziativa penale, i comitati scriventi daranno mandato ai legali di fiducia di sottoporre all’attenzione della Corte Costituzionale l’operato dittatoriale ed oppressivo dell’Ars nei confronti delle citate città, comportamento atto a sopprimere la voglia di democrazia e libertà; alla Corte verrà chiesto di annullare le scelte dell’ARS che vanno contro le libere scelte espresse da queste tre città. A tutto questo aggiungeremo i danni morali e materiali causati alle tre città, alle associazioni e comitati che hanno promosso le iniziative, ai cittadini gelesi, niscemesi e piazzesi. Quello che potrebbe succedere è la rottura totale tra istituzioni e cittadini. Meditate e scegliete, ricordandovi di vivere in una Repubblica, e che voi deputati regionali siete solo delegati a sancire la volontà popolare.”

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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