Legambiente apprende con soddisfazione la notizia dell’avvenuto ritrovamento di una delle 2 teste marmoree, scomparsa misteriosamente dai magazzini di Palazzo Trigona, grazie alle indagini condotte dai Carabinieri di Piazza Armerina che operano in una delle province d’Italia maggiormente interessata dai traffici dell’archeomafia.
“L’occasione del ritrovamento – dichiara Riccardo Calamaio - ripropone la necessità di porre alcune domande sul futuro del Palazzo Trigona all’interno del quale, ultimati i lavori di consolidamento, avranno inizio a breve i lavori di restauro che renderanno il Palazzo potenzialmente fruibile senza però farne di fatto un museo.
Infatti la Soprintendenza di Enna, pur avendo dichiarato di stare lavorando al progetto di musealizzazione, non ha ancora comunicato quando avranno inizio i lavori di allestimento museale del Palazzo”.
Il 5 maggio 2002 il Consiglio comunale di Piazza Armerina, riunitosi in seduta straordinaria all’interno del Palazzo, votò un documento che individuava Palazzo Trigona come Museo della Città e del Territorio con valenza storica e archeologica, rivendicando in tal modo se non proprio la proprietà del Palazzo, la necessità che lo stesso rappresentasse la nostra città ed il nostro territorio. Scelta che fin da allora fu condivisa dall’Assessorato regionale ai Beni Culturali.
Recentemente il Sindaco della Città, Maurizio Presitifilippo, ha dichiarato che esiste un impegno concreto del Presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, per il finanziamento del progetto di allestimento del museo Trigona, ma che lo stesso risulterà vano se gli organismi tecnici preposti non lo predisporranno in tempi brevi.
“Sarebbe opportuno che la Soprintendenza – continua Riccardo Calamaio - comunichi quando completerà il progetto di allestimento mussale e, considerato che il Palazzo Trigona deve essere il Museo della Città e del Territorio, dovrebbe, anche tramite l’auspicabile apporto di esperti del settore, attivare la concertazione necessaria perché il progetto sia rappresentativo di un intero territorio”.
Se si vuole evitare che, nonostante il restauro, il Palazzo sia destinato a rimanere “negato” ai visitatori, adesso più che mai, è necessario che ognuno faccia la propria parte per dare un’occasione di sviluppo per la città e per il recupero del centro storico attraverso il Museo Trigona.
“L’occasione del ritrovamento – dichiara Riccardo Calamaio - ripropone la necessità di porre alcune domande sul futuro del Palazzo Trigona all’interno del quale, ultimati i lavori di consolidamento, avranno inizio a breve i lavori di restauro che renderanno il Palazzo potenzialmente fruibile senza però farne di fatto un museo.
Infatti la Soprintendenza di Enna, pur avendo dichiarato di stare lavorando al progetto di musealizzazione, non ha ancora comunicato quando avranno inizio i lavori di allestimento museale del Palazzo”.
Il 5 maggio 2002 il Consiglio comunale di Piazza Armerina, riunitosi in seduta straordinaria all’interno del Palazzo, votò un documento che individuava Palazzo Trigona come Museo della Città e del Territorio con valenza storica e archeologica, rivendicando in tal modo se non proprio la proprietà del Palazzo, la necessità che lo stesso rappresentasse la nostra città ed il nostro territorio. Scelta che fin da allora fu condivisa dall’Assessorato regionale ai Beni Culturali.
Recentemente il Sindaco della Città, Maurizio Presitifilippo, ha dichiarato che esiste un impegno concreto del Presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, per il finanziamento del progetto di allestimento del museo Trigona, ma che lo stesso risulterà vano se gli organismi tecnici preposti non lo predisporranno in tempi brevi.
“Sarebbe opportuno che la Soprintendenza – continua Riccardo Calamaio - comunichi quando completerà il progetto di allestimento mussale e, considerato che il Palazzo Trigona deve essere il Museo della Città e del Territorio, dovrebbe, anche tramite l’auspicabile apporto di esperti del settore, attivare la concertazione necessaria perché il progetto sia rappresentativo di un intero territorio”.
Se si vuole evitare che, nonostante il restauro, il Palazzo sia destinato a rimanere “negato” ai visitatori, adesso più che mai, è necessario che ognuno faccia la propria parte per dare un’occasione di sviluppo per la città e per il recupero del centro storico attraverso il Museo Trigona.