Piazza Armerina. Reazioni a 360° sulla mozione di sfiducia al sindaco Prestifilippo. Parlano tutti tranne quelli del Partito Democratico dove è calato il gelo. La decisione dei DS di aprire la cassaforte e presentare subito la mozione ha fatto “saltare in aria” alcuni componenti del Pd vicini a Carmelo Tumino. Per Basilio Fioriglio, ex presidente del consiglio “la presentazione della mozione da parte del centro sinistra è stato un atto dovuto. Con il fatto che si ventilava la presentazione ma non si protocollava – continua Fioriglio - sorgeva il dubbio che qualcuno volesse utilizzarla come deterrente per i propri fini. Finalmente si comincia a parlare di politica e possiamo mettere fine allo stillicidio che ha fatto tanto male alla città. Adesso l’aula consiliare sarà il luogo della verità dove tutti dovranno uscire allo scoperto”. Per Benito Anzaldi dell’UDC “la mozione di sfiducia è assolutamente immotivata. Occorrerebbe piuttosto – dice Anzaldi – occuparsi dei problemi annosi come l’ospedale che rischia di chiudersi, la questione dei rifiuti e quella dell’acqua. Lasciare il paese ad un commissario straordinario sarebbe un suicidio”. Per il capogruppo del Mpa Giovanni Scollo. “La sfiducia è l’ultima spiaggia e la sua presentazione è stata una operazione politica esagerata. Per chi deve votarla è un atto di grande responsabilità. Escludo che la mozione faccia parte di un ragionamento politico complessivo. Credo che la sua presentazione sia stata dettata da reazioni personali e psicologiche, piuttosto che politiche”. Per il presidente del consiglio comunale Filippo Miroddi la mozione è “un atto che prima o poi deve essere consumato. Credevo – continua Miroddi – che fosse presentata intorno al 20 ottobre. Ma non cambia la sostanza delle cose. Adesso entro 30 giorni andremo in aula per discuterne a viso aperto”. Calogero Cursale (nella foto), consigliere comunale eletto nella lista dell’ex sindaco Sottosanti se la prende con il centro destra. “Il centro sinistra ha fatto bene a consumare questo atto politico – dice Cursale – La mozione è anche merito del centro destra dove ognuno va per i fatti suoi. Tutti sono andati a parlare con il sindaco per conto proprio. Si sono fatte – continua Cursale - riunioni e mai nessuno mi ha contattato. Il centro destra sembra una massoneria. Sono molto amareggiato”. La mozione rischia, intanto, di spaccare il Partito Democratico già prima che nasca ufficialmente. Pare ci sia una frattura netta tra i veltroniani, che sono tutti “allineati e coperti” per la mozione, ed i sostenitori di Enrico Letta. Secondo i “lettiani”, rappresentati in consiglio da Lina Grillo, la mozione non doveva essere presentata nonostante contenesse le otto firme. Occorreva prima almeno approvare il Prg. Martedì è convocato l’esecutivo della Margherita per la resa dei conti. O si insabbia tutto in attesa delle primarie o nel centro sinistra scoppierà il putiferio.
Agostino Sella
Agostino Sella