venerdì 6 febbraio 2009

Ladri in azione al Chiello. Critiche dell'osservatorio cittadino

Piazza Armerina. Labri in azione all’ospedale piazzese Chiello. Ieri notte, alcuni ladri, hanno distrutto le macchinette del caffè che si trovavano nei locali del nosocomio e prelevato i soldi che c’erano all’interno dei macchinari. Un situazione che si è ripetuta più volte negli ultimi tempi e che indice sfiducia ai cittadini. Ieri, peraltro, è stato tentato di forzare lo sportello bancomat dell’ospedale che però non è riuscito. Il Chiello è preso d’assalto facilmente, quindi , durante le ore notturne. Ore i cui i pazienti sono all’interno dei reparti. In molti, dentro il nosocomio, si lamentano della mancata sorveglianza che invece, fino a qualche tempo addietro, era assicurata dall’Asl. Ieri in mattinata sul posto si sono recati i carabinieri guidati dal commissario Michele Cannizzaro che hanno avviato una serie di indagini per scoprire i ladri che spaventano l’ospedale. Nel pomeriggio di ieri arriva un duro intervento di Sebastiano Arena, coordinatore dell’osservatorio della sanità permanente. La situazione è esplosiva – dice Arena - e la Direzione è lontana. L’ospedale di Piazza Armerina è in balia da tempo di facinorosi, delinquenti, ladri, bravi che, nottetempo e senza ritegno, entrano nella struttura, sicuri di farla franca, e manomettono, scassinano, rubano. é accaduto perfino che, con atteggiamento malavitoso, hanno minacciato più o meno larvatamente il personale in diverse occasioni. Malviventi sconosciuti, s’introducono, impunemente e non visti, nei locali dell’ospedale e devastano i distributori delle bevande, l’edicola dei giornali, attaccano il bancomat, rubano le elemosine della cappella e mettono in preoccupazione il personale per la possibile escalation criminale. Per questo oggi è avvenuta una riunione dei dirigenti i quali hanno esaminato lo stato dell’ospedale e hanno stilato un comunicato da consegnare alla direzione sanitaria esprimendo vive preoccupazioni e chiedendo la giusta attenzione per la messa in sicurezza del nosocomio. L’Osservatorio Sanitario Permanente intende intervenire presso il Sindaco e denunciare la situazione al Prefetto”

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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