Piazza Armerina. Hanno dormito nelle sede della Caritas per tutta la notte. Questa volta, a protestare non sono i netturbini, ma i tecnici dell’Ato e di Sicilia Ambiente. Erano un ventina, con coperte e cuscini, l’altra sera i dipendenti dell’Ato e di Sicilia Ambiente provenienti da tutta la provincia. Arrivano da Centuripe, Enna, Nicosia, Agira e dagli altri paesi dell’ennese. Sono giunti nella città dei mosaici con l’intenzione di occupare la Cattedrale dove il vescovo Michele Pennisi stava celebrando il rito del mercoledì delle Ceneri, che segna l’inizio della quaresima. Subito dopo la messa hanno incontrato Pennisi nella sagrestia della chiesa manifestando la volontà di rimanere in assemblea permanente nella Cattedrale fino a quando non avrebbero avuto una risposta risolutiva ai gravi problemi delle loro famiglie. Dopo una lunga trattativa Pennisi con la mediazione delle Forze dell’ordine ha convinto i manifestanti a lasciare la Cattedrale. Alcuni lavoratori provenienti da paesi della zona Nord della provincia che avevano minacciato di dormire in macchina, hanno dormito presso la Caritas Diocesana, messa a disposizione dalla diocesi, dove sono stati assistiti da volontari e dalla protezione civile, che hanno fornito, coperte, acqua da bere e bevande calde. “Dobbiamo capire le istituzioni cosa vogliono fare – dice un manifestante di Centuripe – le famiglie non riescono più a sopravvivere. Da oltre sette mesi aspettiamo lo stipendio”. A non ricevere gli emolumenti sono i tecnici di Sicilia Ambiente e dell’Ato. Mentre gli operatori ecologici, grazie agli anticipi delle casse dei comuni hanno comunque avuto le mensilità, i tecnici ed i dirigenti sono a secco da oltre 210 giorni. Alcune famiglie si trovano in serie difficoltà economiche. Tutti aspettano risposte da Palermo. Ma la regione non ha ancora il bilancio approvato. “I politici pensano ad altro e non a risolvere i problemi della gente” dice qualcuno durante l’assemblea. “Il paradosso di questa vicende – dice un dipendente – è che il sistema si è rivoltato contro se stesso. A non ricevere gli stipendi, ci sono anche degli imboscati, che hanno il posto di lavoro grazie ai sottogoverni che sono stati distribuiti con la nascita delle Ato. Oggi anche loro si rivoltano contro i politici che qualche anno addietro li hanno raccomandati per avere questo posto di lavoro”. Ieri i lavoratori sono rimasti in assemblea permanente fino a tarda sera. In mattinata un altro incontro con il vescovo, il sindaco di Piazza Armerina Carmelo Nigrelli, e alcuni operatori della comunicazione. “Non ci muoviamo fino a quando non abbiamo notizie certe”. Nella serata è arrivato il presidente dell’Ato Ragonese. Ha parlato dell’assemblea dei sindaci che si era tenuta ad Enna nella mattinata. Intano vescovo ha espresso solidarietà ai lavoratori affermando che “non dare a tempo debito il giusto salario a chi lavora è un atto di grave ingiustizia”. Pennisi ha telefonato in presenza dei lavoratori a varie autorità ed ha invitato coloro che a livello legislativo ed esecutivo hanno responsabilità nella gestione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti a fare con celerità tutto il possibile. Il vescovo ha anche ha rivolto un appello a tutti i cittadini, che si rifiutano di pagare le tasse ritenute esose per questo servizio, a contribuire col pagamento dei giusti tributi al bene comune.
Agostino Sella
Agostino Sella