domenica 8 marzo 2009

Enzo Germanà. Un'opera contro gli stupri.

Piazza Armerina. Ha preso un vecchio lenzuolo strappato, lo ha bucato gli ha appeso delle casette in legno e ne ha fatto un’opera d’arte in onore delle donne. Enzo Germanà è cosi. Ricicla tutto, anche l’impensabile. Per la festa delle donne di oggi ha realizzato una struttura verticale, alta circa 3 metri. “Ho voluto – dice Germanà – a rappresentare tutte le donne del mondo che vengono stuprate negli angoli nascosti delle loro case. Ho voluto per questo rappresentare le donne di tutte il mondo, senza distinzione di razza, colore o lingua”. Orami sono centinaia le opere realizzate dall’artista piazzese. Lo scorso mese ha installato alcune sue creature a Noto una delle capitali del barocco siciliano. Ma si lamenta Germanà “Alcune volte – dice lui – Piazza Armerina mi sembra un paese freddo. Per fare entusiasmare la gente ci vuole l’impossibile. Molti rimangono insensibili anche ai tempi importanti della società”. L’opera di Germanà è installata al museo diocesano dove oggi si conclude una rassegna sulla festa delle donne. L’opera si caratterizza per essere realizzata tutta con materiali riciclati. Un telaio di infisso preso dalla dismissione del telaio del Minissi alla Villa Romana del Casale, a cui è collegato un lenzuolo vecchio di 50 anni. Nel lenzuolo sono state ricavate delle finestrelle dove sono appese delle piccole casette di legno colorate. Il lenzuolo è tutt’attorno graffettato con piccole graffe multicolori. Alla base per sostenere l’intera intelaiatura un blocco preso da una vecchia abitazione. Insomma un’opera leggera per comunicare un tema forte come lo stupro. Germanà, lavora spesso con le scuole e con i centri educativi dove trasemette ai più giovani la sua creatività.
Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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