venerdì 5 giugno 2009

Sgarbi a Piazza.

di Angela L’Episcopo-Salvatore Lo Re

Introdotto dalle coraggiose parole di Giuseppe Mattia e Filippo Di Giorgio, che hanno messo in evidenza le responsabilità politiche nel gestire la pubblica amministrazione nonché la negligenza sia del Sindaco che degli assessori competenti, è arrivato a sera inoltrata, come è suo costume, Vittorio Sgarbi, candidato alle elezioni europee nell’MPA di Raffaele Lombardo. Annunciando il suo arrivo, ancora lontano, Mattia ha definito il critico d’arte “un pazzo scatenato”, affermazione in cui si è poi riconosciuto Sgarbi che ha riscaldato con parole appassionate, in una notte quasi autunnale, lo scelto pubblico dei simpatizzanti che lo ha atteso fiducioso e incurante di tutto. Ci voleva coraggio a organizzare un comizio in notturna, mentre la città già dormiva, ma l’attesa non è stata vana e la scelta ampiamente ripagata. Vittorio Sgarbi ha ripercorso le tappe del suo impegno di lunga durata a Piazza Armerina e per Piazza Armerina, delineando anche gli scenari futuri. Scenari di sviluppo economico, sociale e culturale. Ci voleva coraggio, quasi “il coraggio dell’impossibile” (Michelstaedter) a sognare nel recente passato il restauro dei mosaici deteriorati del Casale e il rifacimento della vecchia copertura della Villa, cose tutte già realizzate ─ grazie al suo turbinoso intervento ─ o in via di completamento. Il futuro parla di grandi opportunità di valorizzazione del centro storico del nostro comune, in sinergia con lo scrigno del tesoro rappresentato dalla Villa: le testimonianze della storia medievale e romana da riscoprire, finalmente e compiutamente, a vantaggio della città di oggi. Contando anche Morgantina, dove sta per tornare la Venere, le città dei morti che ridanno vita alle città dei vivi. Le parole di Sgarbi, che ha tenuto un bellissimo comizio, hanno risvegliato la sonnolenta coscienza dei piazzesi, parlando col cuore al cuore della cittadinaznza. Tra l’entusiasmo, l’ammirazione e quasi l’incredulità dei pochi fortunati intervenuti, l’intellettuale ferrarese ha concluso commosso, dichiarando tutto il suo amore per Piazza Armerina, di cui dice di sentirsi cittadino. E a pieno titolo lo è, più di qualunque altro, visto il suo lascito e il suo impegno che giura di volere ancora profondere per la città. A lui è andato il più sentito, convinto ed affettuoso ringraziamento dei presenti, che lo hanno festeggiato a lungo come il più caro e prezioso degli amici.
Grazie, di tutto, Vittorio.
Angela L’Episcopo-Salvatore Lo Re
ps. i commenti verranno pubblicati dopo il voto di domenica

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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